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Speciale scuola/ “Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini”? (5)

Riforma Gelmini, Mongiello (PdL): "Serve atteggiamento costruttivo" “I problemi del sistema scolastico di Capitanata meritano un atteggiamento responsabile e costruttivo. Pensiamo che questo tema, che tocca il futuro delle nostre generazioni, non possa e non debba finire nel tritacarne delle polemiche politiche”. Così Paolo Mongiello, presidente del gruppo consiliare del Popolo della Libertà a Palazzo Dogana, commenta la polemica legata alle conseguenze dell’attuazione della cosiddetta ‘Riforma Gelmini’.
“Noi riteniamo che la “Riforma Gelmini”, contro la quale la sinistra e i sindacati tanto protestano, punti a far fare al sistema dell’istruzione un passo in avanti, uniformandolo ed allineandolo agli standard di formazione europei”, afferma Mongiello. “Le idee di fondo della riforma varata dal Governo Berlusconi – aggiunge – vanno dunque nella direzione giusta; una direzione che il sistema dell’istruzione italiano attendeva da decenni. Come genitori non possiamo che esprimere la nostra piena condivisione delle misure tese alla razionalizzazione dei costi, al ripristino del maestro unico, alla difesa contro le speculazioni collegate ai libri di testo. Quest’ultima azione, in particolare, consentirà alle famiglie italiane un sensibile risparmio di natura economica, potendo acquistare libri validi per tutti gli anni del corso, senza vedersi costrette a dover sopportare i costi legati a nuove edizioni o integrazioni annuali. Sul ritorno al cosiddetto ‘maestro unico’, chiediamo poi alla sinistra se la sua abolizione, in passato, sia stata davvero dettata dalla volontà di andare incontro alle esigenze formative degli studenti”.
“Sul piano strettamente amministrativo – evidenzia il capogruppo del PdL – considero strumentale l’atteggiamento assunto ormai ciclicamente dal PD. E’ infatti improprio coinvolgere l’Ente Provincia in questioni che attengono altri livelli di governo. Non compete alla Provincia stabilire quanti e quali istituti accorpare e quanti e quali istituti sdoppiare. A noi spetta la responsabilità di elaborare in maniera oculata un piano provinciale della rete scolastica che realizzi una razionalizzazione dei costi, riducendo al minimo i disagi per gli studenti di Capitanata”.
Di qui l’appello lanciato al Partito Democratico “perché si possa abbandonare la pratica strumentale di chiamare in causa l’Amministrazione provinciale per questioni che riguardano altri organi istituzionali. La sede in cui il PD può legittimamente formulare le sue critiche e le sue contestazioni alla riforma ‘Gelmini’, magari accompagnandole con proposte alternative, è infatti il Parlamento, non Palazzo Dogana. Tanto più se, come nel caso dell’Istituto d’Arte di Cerignola, ci si impegna in una pratica di falso allarmismo, giacché l’istituto in questione, come precisato dallo stesso Dirigente Scolastico Mario Granata, non corre in nessun modo il rischio di una soppressione”. “Siamo pronti a confrontarci con la minoranza sul piano provinciale della rete scolastica – conclude Mongiello – ma non cadremo nella trappola di chi vuole trasferire in piazza XX Settembre lo scontro parlamentare, scambiando Palazzo Dogana per l’aula di Montecitorio o per quella di Palazzo Madama. La gente non lo capirebbe”.