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A Vieste in un centro commerciale sequestrate cassette di “molva” venduta come baccalà

Controlli della Guardia Costiera. Truffe sul pesce, in 5 giorni multe per un milione di euro.

 

Operazione «Pesce Doc», contro le frodi alimentari sul pescato, della Guardia costiera in tutta Italia: in 5 giorni duemila uomini dalle Capitaneris di Porto hanno compiuto 8.48 controlli.
Particolare attenzione è stata posta verso i siti di commercializzazione, con 954 controlli tra mercati ittici, grossisti e supermercati, cui vanno aggiunti 1.259 ristoranti. In totale sono stati 2.172 i verbali contestati, con sanzioni per circa un milione di euro. Sequestrate 21 tonnellate di pescato, di cui 6 in cattivo stato di conservazione o comunque inadatto al consumo. A Vieste, gli accertamenti in un centro commerciale hanno evidenziato una frode a danno dei consumatori, con pesce «molva» commercializzato come baccalà. «No alle frodi alimentari sul pescato»: questo, spiegano alle Capitanerie di Porto, è stato il senso dei controlli mirati essenzialmente a bloccare l’importazione e la commercializzazione di prodotti ittici sprovvisti di documentazione sulla loro provenienza o commercializzati per prodotti tipici del mediterraneo quando di altra origine o come freschi mentre in realtà congelati. «Un giro di vite contro le frodi e a tutela dei consumatori – dichiara l’ammiraglio Raimondo Pollastrini, comandante generale del Corpo — necessario per interrompere commerci poco leciti, vere e proprie truffe nei confronti di chi cerca nei prodotti ittici acquistati qualità e caratteristiche garantite. Proprio per questo la massima attenzione è stata posta verso il pescato importato dal mercato asiatico particolarmente soggetto a sofisticazioni». Con l’operazione «Pesce Doc» è stata controllata l’intera filiera della pesca: pescherecci, punti di sbarco, grossisti, mercati ittici, punti vendita nei supermercati, pescherie e ristoranti, con particolare attenzione per quelli etnici.