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Capitanata più sicura? Lo dicono i dati

Diminuiscono i delitti consumati del 14%. In calo anche le rapine del 23%.

 

Il 2008 si appresta a chiudere con un bilancio più che positivo sul fronte della criminalità. Nel nostro territorio si sente spesso parlare di malavita o più in generale di ripresa di guerra di mafia, ma i dati dicono tutto e il contrario di tutto, ribattezzando la Capitanata come una terra, relativamente, sicura. Nei mesi passati sotto la lente di ingrandimento, vale a dire da gennaio ad ottobre dell’anno ancora in corso, i delitti consumati hanno subito un calo del 14%. Numeri che se confrontati con quelli dell’anno precedente fanno sperare in un futuro sicuramente più roseo per l’intera Provincia. Nello stesso periodo del 2007, ad esempio, le rapine erano in aumento esponenziale. Oggi, invece, i numeri parlano di un meno 23%. Più in generale dimezzano quelli che sono considerati i reati predatori. I dati relativi ai furti e, nello specifico, a quelli di autovetture, strizzano l’occhio alle forze dell’ordine. Meno il 15%, per il primo caso, meno 30% per il secondo. Numeri che, dicono gli esperti, sono destinati a diminuire ulteriormente grazie alla futura installazione di nuove telecamere che sorveglieranno la città. Una misura prevista nel "Patto per la Sicurezza" firmato qualche giorno fa in Prefettura alla presenza del sottosegretario all’interno Alfredo Mantovano. Ma non è tutto oro quel che luccica. Un dato che, paradossalmente, potrebbe sembrare positivo riguarda il numero delle estorsioni che già nei primi mesi dell’anno faceva registrare un calo del 20%. Se, poi, si analizzano i numeri inerenti ai danneggiamenti a seguito di incendi, la forbice, rispetto allo scorso anno diventa ancora più ampia, tanto da arrivare a far registrare un meno 61%. "Cifre a doppio taglio", che celano, però, un ampio margine di interpretazione. Da un lato la realtà così come la riportano i numeri, dall’altro la paura che ci sia sempre meno gente che denuncia episodi estorsivi per paura di ripercussioni. Ed ecco, allora l’intervento di Mantovano che ricorda che la città di Foggia sarà degna del sacrificio compiuto da Giovanni Panunzio solo quando sorgeranno forme associative antiracket, ad oggi del tutto inesistenti.