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Progetto Seneca 2: i dati sulle nuove forme di dipendenza

“E’ necessario intensificare la lotta alle tutte le forme di dipendenza, non soltanto attraverso le strutture deputate alle cure ma anche e soprattutto intraprendendo un’azione di prevenzione sotto il profilo culturale. L’incontro di oggi assume rilevanza notevole, perché ci permettere di avviare un ragionamento approfondito, arricchito dalla presenza dell’Asl di Napoli, struttura di frontiera e punto di riferimento importante per il monitoraggio dei fenomeni del meridione d’Italia”.
Così Antonio Montanino, assessore provinciale alle Politiche Sociali, commenta la presentazione dei contenuti nel Quaderno n. 10 del progetto ‘S.E.NE.CA. 2’.L’indagine, riferita all’anno 2006 e condotta con il prezioso contributo dei Dipartimenti Dipendenze Patologiche dell’Asl Fg, dell’Ufficio Territoriale del Governo di Foggia-Nucleo Operativo Tossicodipendenze, del Dipartimento Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Bari, dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Foggia, del ministero della Solidarietà Sociale, del ministero dell’Interno, ha evidenziato dati estremamente significati al fine di disegnare una mappa delle dipendenze in Capitanata. Il dibattito – cui hanno partecipato, tra gli altri, Carmine Spagnolo, sociologo del progetto “S.E.NE.CA. 2”; Matteo Giordano, Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Asl Fg; Luigi De Matteis, Psicologo del Dipartimento Farmadipendenze dell’Asl Na/1 – ha affrontato anche  l’attualissimo tema delle cosiddette ‘dipendenze comportamentali’.Nello specifico, si tratta del ‘gambling’ (gioco d’azzardo patologico), dello shopping patologico, della dipendenza da lavoro, della dipendenza da internet e della dipendenza dal sesso. La totalità di queste patologie si sviluppa attraverso il ‘craving’, la ricerca compulsiva del comportamento patologico. Nel caso del ‘gamblig’, sono circa 750mila i soggetti affetti da questa patologia in Italia, con un trend in esponenziale crescita soprattutto tra gli adolescenti. Particolarmente diffuso, in quest’ambito, è il gioco d’azzardo on line, sia perché diffusamente praticato dagli adolescenti sia perché le sue modalità inducono con maggiore frequenza comportamenti maladattivi. Questa patologia, tuttavia, fa registrare una percentuale bassissima di ricorsi alle cure dei Sert, anche se presso la struttura di Manfredonia nel 2008 sono stati presi in carico 9 soggetti.Ugualmente rilevante l’emergenza legata alle nuove forme di comunicazione tecnologica, capaci di influenzare la mente umana ed i processi psichici. Caratteri prevalenti della ‘Sindrome da dipendenza da internet’ sono i disturbi della personalità, dell’umore, i disturbi d’ansia. I casi conclamati di dipendenza da internet risultano comunque esigui, anche se vengono segnalati molti casi con andamento fluttuante, con periodi di assenza della condotta di abuso.La dipendenza sessuale, invece, interessa dal 3 al 6 per cento della popolazione generale e può provocare gravi conseguenze di natura relazionale, familiare e sociale. Largamente sottostimate sono poi la dipendenza da lavoro e lo ‘shopping complusivo’.Una quadro d’insieme, quello legato alla comparsa ed al riconoscimento delle ‘dipendenza senza droga’, che dovrebbe produrre un sostanziale cambiamento nell’approccio al fenomeno delle dipendenze.In riferimento alle dipendenze da sostanze stupefacenti, con riferimento agli utenti in carico ai Sert dislocati nel territorio provinciale, nel 2006 si è riscontrata una netta prevalenza della componente maschile (96 per cento) rispetto a quella femminile (4 per cento). L’utenza più giovane si rileva negli ambiti territoriali di Margherita di Savoia (27,6 per cento), Cerignola (16,9 per cento), San Marco in Lamis (15,2 per cento) e San Severo (11,4 per cento). Il 63 per cento dei soggetti in trattamento presso i Sert presenta come sostanza d’abuso primaria l’eroina, seguita dalla cocaina, definita sostanza d’abuso primaria nel 23 percento dei casi e dalla cannabis nel 10 per cento. Il 4 per cento dell’utenza risulta poi in trattamento per uso problematico di altre sostanze illegali. La quota di eroinomani, rispetto al 2001, si è tuttavia fortemente ridotta di oltre il 10 per cento, mentre si è registrata una parallela crescita della quota di cocainomani. L’area territoriale con il più alto indice di utilizzo di cocaina è Cerignola (63,8 per cento sul totale dell’utenza del Sert), seguita da San Severo (34 per cento) e Lucera (30 per cento). Il consumo di eroina resta invece altissimo tra gli utenti dei Sert di San Marco in Lamis (86,4 per cento), Troia (78,3 per cento), Vico del Gargano (77,8 per cento), Manfredonia (74,9 per cento), Foggia (73 per cento). Per quanto riguarda il consumo di cannabinoidi quale sostanza primaria, le incidenze più alte rispetto alle media provinciale si registrano tra gli utenti dei Sert di Margherita di Savoia (19,8 per cento), San Severo (13,4 per cento), Troia (13 per cento). Sull’utenza complessiva, l’incidenza di soggetti sottoposti a trattamenti farmacologicamente assistiti è del 42 per cento.Per quel che concerne le segnalazioni all’Ufficio Territoriale del Governo, rispetto al 2005 si è registrata una flessione del 7,6 per cento, in un trend che nel corso degli ultimi quattro anni ha visto aumentare il numero delle segnalazioni di oltre l’80 per cento. Le sanzioni amministrative sono state complessivamente 150. Si tratta, nella quasi totalità dei casi, di persone di sesso maschile (98 per cento). Il 62 per cento ha meno di 25 anni, mentre il 9,5 per cento ha meno di 18 anni. Sul totale dei soggetti sottoposti a colloquio successivamente alla segnalazione, il 16,8 per cento (percentuale in crescita significativa rispetto agli anni precedenti) è legato all’uso di cocaina; il 74 per cento all’uso di cannabis, il 7,9 per cento all’uso di eroia, lo 0,2 per cento all’uso di ecstasy, l’1,1 per cento per l’uso di più sostanze. Per quanto riguarda il titolo di studio dei soggetti sottoposti a colloquio, nel 2006 risulta una prevalenza di soggetti con titolo di studio non superiore al titolo di scuola media inferiore (74,6 per cento), mentre i diplomati rappresentano il 20,6 per cento ed i laureati il 3,2 per cento.Interessanti anche i dati relativi alla detenzione: il 38,5 per cento della popolazione carceraria delle strutture di Foggia, Lucera e San Severo. Un’incidenza che se confrontata con quella degli scorsi, è andata progressivamente crescendo, avvicinandosi al valore massimo del 2002 (41,6 per cento). Tra i detenuti tossicodipendenti della provincia di Foggia la prevalenza dei maschi è pressoché assoluta (una sola donna).I dati relativi alla dipendenza da alcool, saranno invece contenuti nel prossimo Quaderno del progetto ‘S.E.NE.CA.’.