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Palazzo Dogana : maggioranza approva Ordine del giorno su piano scolastico

Consiglio provinciale monotematico sul piano di dimensionamento della rete scolastica di Capitanata, unanime apprezzamento per la proposta elaborata dall’assessore Consiglio "Il piano di dimensionamento della rete scolastica di Capitanata per l’anno 2009-2010 è stato il frutto di un lungo ed intenso lavoro di ascolto e di confronto con il territorio e con i rappresentanti del mondo della scuola. Con questo atto la Provincia di Foggia si è messa al passo con le altre Amministrazioni provinciali della Puglia, che da tempo si erano attrezzate per rispettare il D.P.R. 233 del 1998". Così Billa Consiglio, assessore provinciale alle Politiche Educative e Scolastiche, nel corso della relazione illustrativa tenuta in occasione del consiglio monotematico dedicato proprio alla riorganizzazione del sistema scolastico della Capitanata. "Il nostro è stato un lavoro non facile – ha spiegato l’assessore Consiglio – ma improntato esclusivamente alla ricerca delle soluzioni più idonee a preservare la qualità dell’offerta formativa. Abbiamo operato con questa logica e non applicando un criterio meramente numerico. Siamo convinti di aver prodotto una proposta complessivamente positiva, di cui invitiamo la Regione Puglia (Ente deputato ad adottare il piano regionale di dimensionamento) a tenere adeguatamente conto al fine di tutelare al massimo il nostro territorio. Dal canto nostro saremo vigili nel difendere le ragioni della Capitanata, anche di quelle parti della nostra provincia che hanno formulato le loro indicazioni con ritardo e spesso non in linea con gli obiettivi generali di una virtuosa razionalizzazione del sistema". In ordine al piano di dimensionamento la Provincia di Foggia ha operato su due fronti: sugli istituti di ‘primo ciclo’ (asili, scuole elementari e medie inferiori, compresi gli istituti ‘comprensivi’) e sugli istituti di ‘secondo ciclo’ (gli Istituti di scuola media superiore). Per i primi il potere deliberativo è in capo alle Amministrazioni comunali, rispetto alle cui direttive l’Amministrazione provinciale può soltanto esprimere pareri da allegare alla proposta sottoposta all’esame della Regione Puglia. Nel secondo caso, invece, è la stessa Provincia ad elaborare le soluzioni che saranno esaminate dalla Giunta regionale, che dovrà successivamente adottare il Piano Regionale di dimensionamento. In totale, la proposta inviata alla Regione in ordine agli Istituti ‘di primo ciclo’ ipotizza la perdita dell’autonomia scolastica (prevista per le scuole al di sotto della soglia dei 500 alunni) per sette Istituti. A Foggia a perdere l’autonomia potrebbero essere la scuola media ‘Moscati-Altamura’ (che sarebbe accorpata con la scuola ‘De Santis’) e a Lucera la scuola media ‘Fasani’. A Manfredonia l’Amministrazione comunale propone l’accorpamento delle scuole medie ‘Mozzillo-Iaccarrino’ e ‘Ungaretti’ (il cui risultato sarebbe comunque sottodimensionato rispetto ai parametri), mentre a Monte Sant’Angelo il Comune ipotizza la fusione tra gli Istituti Comprensivi ‘Amicarelli’ e ‘Giovanni XXIII’. A Sannicandro Garganico, la revoca di una autonomia scolastica sarebbe dettata dalla proposta di accorpamento del Circolo Didattico ‘Piazza IV Novembre’, dell’Istituto Comprensivo ‘Mons. D’Alessandro’ e dell’Istituto Comprensivo ‘Vocino’ per la creazione di un Circolo Didattico di 1005 alunni e di una scuola di istruzione secondaria di primo grado da 510 alunni. Sono a rischio revoca l’istituto comprensivo ‘Don Bosco’ di Ordona, l’istituto comprensivo ‘Sacro Cuore’ di Orsara, l’istituto Comprensivo ‘Anzano-Monteleone di Puglia’, le cui Amministrazione comunali non hanno condiviso le ipotesi di accorpamento avanzate dalla Provincia. Per gli Istituti Comprensivi di Deliceto, Carpino, Pietra Montecorvino, Rignano Garganico, Rodi Garganico, Vico del Gargano, Volturino e Zapponeta, oltre che per la Direzione Didattica ‘Gabelli’ di Foggia, pur non sussistendo il rispetto dei parametri, la Provincia di Foggia sollecita alla Regione il mantenimento dell’autonomia per l’anno scolastico 2009-2010, sulla base di quanto previsto dal comma 7 dell’articolo 2 del D.P.R 233 del 1998, che dispone particolari deroghe per i Comuni che si trovano in province il cui territorio è almeno per un terzo montano e con difficoltà viarie, oltre che per quelli in situazioni socio-economiche di particolare difficoltà. Nel campo degli Istituti di ‘secondo ciclo’, a perdere l’autonomia scolastica potrebbero essere l’Istituto tecnico commerciale ‘Rosati’ di Foggia e l’Istituto Tecnico Commerciale ‘Amaduzzi’ di San Giovanni Rotondo. Nell’ambito della riorganizzazione, inoltre, è prevista l’istituzione di un nuovo istituto mediante lo sdoppiamento dell’Istituto ‘Moro’ di Margherita di Savoia. Per l’Istituto ‘Rosati’, l’Amministrazione provinciale propone alla Regione la sua completa aggregazione all’I.T.C. ‘Pascal’ o in alternativa all’I.T.A.S. ‘Notarangelo’ oppure una soppressione con assegnazione degli alunni in parte all’I.T.C. ‘Pascal’ ed in parte all’I.T.A.S. ‘Notarangelo’. Per quest’ultima soluzione, la Provincia demanda all’Ufficio Scolastico Regionale e alla Regione la scelta più consona al miglioramento dell’offerta formativa. Per l’I.T.C. ‘Amaduzzi’, invece, l’ipotesi è quella dell’accorpamento all’istituto I.T.I.S. ‘Di Maggio’ di San Giovanni Rotondo. Per l’Istituto d’Arte ‘Sacro Cuore’ di Cerignola, l’Istituto Agrario ‘Pavoncelli’ di Cerignola, gli Istituti d’Istruzione Superiore ‘Moro’ di Manfredonia, ‘Marrone’ di Lucera, l’Istituto Magistrale ‘Rosmini’ di Lucera, l’Istituto d’Arte di Foggia, l’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Di Sangro’ di San Severo, pur non sussistendo il rispetto dei parametri (tutti contano una popolazione scolastica al di sotto dei 500 alunni), la Provincia chiede alla Regione il mantenimento dell’autonomia scolastica. Una richiesta dettata dal ruolo essenziale che gli istituti rivestono nel sistema educativo e formativo dei Comuni di appartenenza e per la loro particolare specificità sul piano dell’indirizzo di studi. Ampia la discussione sviluppatasi nel corso della riunione del Consiglio, che pure non ha competenze dirette sul piano (il potere deliberativo è affidato in via esclusiva alla Giunta). Gli interventi dei consiglieri (Paolo Mongiello per il gruppo del Popolo della Libertà, Antonio Prencipe per il gruppo del Partito Democratico, Nicandro Marinacci per il gruppo dell’Udc, Rocco Ruo per il gruppo de La Capitanata prima di tutto, Paolo Agostinacchio per il gruppo de La Destra, Massimo Colia per il gruppo de L’Italia dei Valori) si sono soffermati in particolare sull’analisi territoriale degli interventi previsti nel piano, considerando in maniera unanime positivo il lavoro svolto dall’assessore Consiglio. L’assemblea consiliare ha dunque approvato a maggioranza (con l’astensione dei gruppi consiliari di minoranza) un Ordine del Giorno, depositato in aula dal capogruppo de La Destra Paolo Agostinacchio, di piena condivisione politica del piano di dimensionamento. Il Consiglio provinciale ha contestualmente approvato all’unanimità la proposta avanzata dai gruppi di minoranza circa la possibilità che le Commissioni consiliari Cultura e Pubblica Istruzione, allargate al mondo della scuola, possano elaborare eventuali contributi in ordine agli istituti sovradimensionati. In apertura dei lavori, l’assemblea di Palazzo Dogana ha affrontato, dopo i tragici fatti di Rivoli, il tema della sicurezza degli edifici scolastici di proprietà della Provincia. A relazionare all’aula – su sollecitazione del presidente del gruppo consiliare del Popolo della Libertà Paolo Mongiello, che ha presentato un’interrogazione urgente – l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Vito Guerrera, che ha comunicato l’inesistenza di situazioni di pericolo per probabili crolli di parti strutturali degli edifici.