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Pd Vieste/ “Il Consiglio discuta del conflitto istituzionale tra sindaco e presidente”

Il commento di Clemente e Ragni alla lettera del presidente dell’Assise

 

“Quando la polemica politica si trasforma in conflitto istituzionale è necessario avere la forza e il coraggio di risolverlo, testimoniando la propria coerenza con le dimissioni da incarichi a cui si è incapaci di assolvere”. Lo afferma Aldo Ragni, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, commentando la lettera aperta del presidente dell’Assise al sindaco, in cui “si parla di lobby trasversali, lottizzazioni edilizie, intimidazioni politiche come se in gioco ci fossero affari privati tra i due e non gli interessi della città”.
“Se e quando una figura di garanzia istituzionale, qual è il presidente del Consiglio comunale, usa toni e mezzi di questo genere per esprimere il proprio disagio – aggiunge il segretario cittadino del PD, Mauro Clemente – c’è da essere seriamente preoccupati circa la legittimità, la trasparenza e la funzionalità stessa dell’operato dell’Amministrazione comunale”. Preoccupazione che, peraltro, il gruppo consiliare del PD ha “costantemente espresso in tutte le sedi, politiche e istituzionali”.
Fatte queste valutazioni, “il Circolo cittadino e il gruppo consiliare del PD – affermano Clemente e Ragni – chiedono al presidente del Consiglio comunale di convocare, con procedure d’urgenza, la Conferenza dei Capigruppo per calendarizzare al più presto una riunione del Consiglio comunale per fare il punto della situazione politica ed amministrativa, visto che la persistente lotta tra i gruppi di potere che controllano l’Amministrazione determina la mancata soluzione dei problemi che attanagliano la nostra città: sicurezza, discarica, opere pubbliche, pulizia della città, porto, turismo, deficit di bilancio, ecc. Tutte testimonianze dell’incapacità amministrativa del sindaco Nobile.
È necessario un confronto vero all’interno del Consiglio Comunale, visto che sono numerose le delibere approvate a scatola chiusa, senza che i consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza, abbiano avuto la possibilità di apportare alcun contributo. Il metodo di governo adottato da questa Giunta – concludono Clemente e Ragni – finisce con lo snaturare la funzione dell’Assise consiliare, relegandolo a quello di ignara ratificatrice di decisioni assunte altrove”.