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Gli agricoltori pugliesi delusi dalle promesse del ministro Zaia

Crisi olivicola: “Gli impegni assunti dal ministro delle Politiche Agricole Zaia? Una delusione”. E’ la denuncia della confederazione italiana agricoltori (Cia) pugliese che ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione. “Lo scorso 27 novembre – ha detto il presidente della Cia Puglia, Antonio Barile – Zaia aveva assunto una serie di impegni con gli agricoltori pugliesi, alla presenza del presidente della Regione Nichi Vendola e delle organizzazioni di categoria. A distanza di quasi un mese nessuna di quelle promesse è stata mantenuta”.  Promesse “da marinaio” per Barile, promesse che “devono essere rispettate vista la gravità della crisi che sta investendo il settore”. Tra gli impegni presi un piano di controlli contro le sofisticazioni partendo dagli scaffali dei supermercati: “ad oggi – ha continuato Barile – nessun piano è stato attivato e portato a compimento, mentre continuano stranamente i controlli a carico dei produttori olivicoli e delle cooperative”. L’indicazione in etichetta dell’origine delle olive: “nulla è cambiato – ha detto Barile – tant’è che il decreto ministeriale del 9 ottobre 2007 continua ad essere disatteso. In Puglia – ha aggiunto – ci sono ben 460 aziende che hanno chiesto i codici alfanumerici per avviare in proprio l’imbottigliamento dell’olio extravergine d’oliva”. Il 27 novembre si stabilì anche il ritiro di significative quantità di olio da parte dell’Agea da destinare agli aiuti alimentari:”nemmeno un kg di olio – ha concluso Barile – è stato sino ad oggi ritirato per queste finalità, a differenza di quanto accaduto per il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano”. Rischia di riaccendersi la protesta degli agricoltori in attesa di quegli interventi di sostegno promessi a novembre dal ministro Zaia.
Promesse non mantenute. Tutti gli impegni presi con il mondo agricolo pugliese e quello olivicolo in particolare dal ministro Zaia non sono stati rispettati. Lo sfogo è della Confederazione italiana agricoltori Puglia secondo cui “la crisi del comparto agricolo si fa sempre più stringente”. Aumento dei costi di produzione, diminuiscono i prezzi di vendita, nessuna proroga della fiscalizzazione dei contributi Inps è stata attuata e poi più di ogni altra cosa ammoniscono gli agricoltori  nessuna iniziativa è stata messa in atto per contrastare il fenomeno delle sofisticazioni nel settore olivicolo dove il mercato è stato invaso da olio proveniente dall’estero di dubbia qualità. Danni all’immagine dell’olio italiano e anche dei consumatori così come è stato disatteso e non ancora applicato il decreto ministeriale che impone alle aziende produttrici in fase di imbottigliamento di indicare sull’etichetta l’origine delle olive e il luogo di raccolta. Ridicola poi secondo la Cia di Puglia la cifra di un milione di euro stanziata dal ministero delle Risorse agricole per la campagna promozionale a favore dell’olio extravergine made in Italy. Il momento non è dei più favorevoli, la vertenza del mondo agricolo è appena all’inizio.