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Vico/ L’allaccio alla fogna di S. Menaio va pagato

Ultimo capitolo forse dell’annoso problema legato al pagamento delle quote d’allaccio alla nuova rete fognaria, a San Meriaio.

 

Ennesima sentenza, per la seconda volta consecutiva, del giudice del tribunale di Lucera, sezione distaccata di Rodi Garganico, Ida Moretti, che ha respinto tutte le richieste di una sessantina di proprietari di immobili ubicati a San Menaio che continuano a percorrere la via giudiziaria contro l’ordinanza dell’ex sindaco, Pierino Amicarelli, con a quale si chiedeva ai proprietari di abitazioni e titolari li esercizi commerciali e strutture turistiche di versare la quota di allaccio alla fogna, per un importo di 973,21 euro, riferito ad ogni singolo impianto. Il magistrato si è pronunciato sulla presunta nullità – spiega il legale del Comune, Antonella Laganella – dell’ingiunzione di pagamento notificata ai ricorrenti per posta. L‘altro punto controverso, il presunto difetto di poteri dell’architetto, Franco Delli Muti, che, sempre secondo i difensori dei proprietari, all’epoca dei fatti non era più il responsabile del procedimento relativo alla nuova rete fognaria, in quanto la data del provvedimento emesso non risultava essere antecedente al decreto prefettizio che scioglieva il Consiglio comunale, a seguito delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali. Ancora, si contestavano anche i criteri utilizzati per la determinazione dell’importo, oggetto di ingiunzione.
Ma il punto più significativo, al quale si appellavano i legali, riguardava un presunto «difetto di potere impositivo da parte del Comune». ll magistrato ha dichiarato la validità formale dell’ingiunzione di pagamento emessa dal Comune nel 2006, mentre ha ritenuto il difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore di quello amministrativo.