Menu Chiudi

Ancora reazioni politiche alla regione Puglia alla tangentopoli napoletana

Zazzera: in Regione mettono le mani avanti. Magistero (Psdi): Romeo drena soldi pugliesi.

 

Non accenna a placarsi la polemica sui riflessi pugliesi dell’appaltopoli napoletana: la Romeo Gestioni, l’azienda finita nel mirino dei pm partenopei per alcuni presunti episodi di corruzione, ha infatti solidi legami lavorativi con la Puglia, soprattutto grazie al sistema delle convenzioni Consip. Il colosso del «global service» non lavora solo per le amministrazioni periferiche dello Stato e per gli istituti di previdenza, ma anche per enti locali (il Comune di Bari), la Corte dei Conti, il Tar, l’Università, lo Iacp, e dal 1° gennaio anche negli uffici della Regione Puglia.  E mentre a Bari il sindaco Emiliano ha dato mandato agli uffici di valutare la possibilità di rescindere dalla convenzione Consip, la Regione si è chiamata fuori: non abbiamo scelto noi la Romeo – ha spiegato il presidente Vendola – e quindi tutte le decisioni spettano alla Consip. E così l’Italia dei Valori va all’attacco. Secondo il segretario regionale Pierfelice Zazzera, «l’impressione è che in Regione qualcuno metta le mani avanti». Zazzera parla del Policlinico, dove il direttore generale Vitangelo Dattoli «di fronte alla questione morale sollevata in questi giorni ha sentito l’esigenza di comunicare che le gare d’appalto presso il Policlinico di Bari sono regolari, mentre il presidente Nichi Vendola ha dichiarato di voler aspettare la magistratura. Che una gara d’appalto pubblica debba essere regolare dovrebbe essere la norma, e non l’eccezione. La magistratura interviene se c’è un reato, e quindi tirarla per la giacchetta è superfluo quanto inutile». Secondo Zazzera «bene ha fatto Emiliano a revocare gli appalti ai Romeo»: l’Idv chiede «il massimo della trasparenza possibile nelle gare d’appalto pubbliche, che significa incertezza dell’esito e requisiti qualità-prezzo per chi si aggiudica la gara».
Critiche a Vendola e all’assessore al Bilancio, Michele Pelillo, giungono dal Psdi. Secondo il segretario nazionale Mimmo Magistro «c’è chi alla Regione Puglia, vuole fare il gioco delle tre carte». Tralasciando gli aspetti giudiziari («se ci sono illiceità saranno i giudici penali e contabili ad accertarlo»), Magistro punta il dito «sulla politica della spesa», su cui «sia Vendola che l’assessore Pelillo fanno orecchie da mercanti»: «Se, come è stato abbondantemente accertato, le gare costano più del doppio di quelle scadute, e se di questo raddoppio Consip e Romeo, senza metterci niente, portano a casa il 50% del valore dell’appalto, questa è cosa che interessa le casse regionali». Secondo Magistro «il metodo “Consip Romeo” cancella tutta l’imprenditoria pugliese del settore, lasciando solo spezzoni di sub-subappalti» alle aziende locali. L’accusa di Magistro è che per lavorare per il «sistema Romeo» servano «versamenti a fondo perduto dell’ordine di 30-40.000 euro ed il pagamento di un 20+15% sull’ammontare della gara». Risorse che, secondo il segretario dei Psdi, sono «soldi della Puglia che si “volatilizzano” verso altre regioni».