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Manfredonia/ Ecco il granchio blu tra curiosità e dubbi

Il 2009 si apre all’insegna di una novità nelle acque del golfo di Manfredonia, dove tra la sorpresa e l’incredulità dei pescatori ha fatto capolino una nuova specie di granchio.  «Si tratta della specie del callinectes sapidus, definito anche granchio reale o granchio blu, crostaceo decapoda appartenente alla famiglia dei portunidae» spiegano Domenico Bisceglia del servizio veterinario dell’Asl Fg2 e Gabriella Troiano, medico veterinario. Il ritrovamento ha suscitato una certa curiosità e interesse sia per le notevoli dimensioni del crostaceo, sia per le sfumature cromatiche del carapace e delle chele. I pescatori, i commercianti e i consumatori possono tranquillizzarsi perché nonostante l’eccezionalità dei suoi colori, la specie è commestibile e le sue carni prelibate. «Trattandosi del quarto caso nell’arco di pochi mesi, si ha motivo di credere che la sua presenza non abbia più carattere di sola occasionalità, ma piuttosto di acclimatazione e insediamento alle nostre acque e ai nostri fondali», commentano Bisceglia e Troiano. In sostegno a ciò viene incontro il ritrovamento di esemplari sia di sesso femminile che maschile, anche se al momento non si hanno ritrovamenti di femmine fecondate. Carapace ampio, di forma ellittica, presenta due larghi spuntoni ai lati del corpo e margine anteriore seghettato. Le chele sono bluastre provviste di spine bianche chiazzate di rosso, le altre appendici grigie dal lato dorsale, blu dal lato lateroventrale. Le dimensioni di questo granchio possono raggiungere una larghezza fino a 20 centimetri e una lunghezza fino a 9 centimetri (nelle femmine fino a 7,5 cm). «Il callinectes sapidus è una specie tipica delle coste atlantiche americane settentrionali, dove è oggetto sia di pesca che di allevamento, in particolar modo negli Stati Uniti spiegano i veterinari. Le prime segnalazioni in Italia hanno nell’alto Adriatico, prima a Marina di Grado nel 1949 e poi nella Laguna di Venezia.
Maria Teresa Valente