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La Puglia chiede al governo di cambiare i criteri di riparto del fondo sanitario

Mercoledì potrebbe essere una giornata decisiva per salvare i Fas e i 7 mld corrispondenti a quell’85% che spetta al Sud e trovare l’accordo sul riparto dei 103 mld del Fondo sanitario 2009. Sul Fondo per le aree sottosviluppate le Regioni incontreranno il governo a Palazzo Chigi dopo l’impegno già strappato ieri a Berlusconi che dovrebbe tutelare il Mezzogiorno sia contro storni a vantaggio di altre regioni del Paese sia contro  il rincaro dell’energia. Subito dopo i presidenti delle Regioni torneranno a riunirsi per trovare l’accordo che ieri, dopo 8 ore ininterrotte di trattative, è mancato sulla sanità che per Lea, le prestazioni sanitarie essenziali mette a disposizione 101,4 mld e per i ticket 834 mln. Puglia, Campania, Sicilia e Liguria hanno chiesto di cambiare i parametri di assegnazione delle risorse che continuano a premiare i territori con più anziani residenti che le regioni più popolose. Scostamenti significativi e rivendicati con forza, che al termine della riunione iniziata attorno alle 11.30 e terminata verso le 19.30, hanno fatto rilasciare commenti “poco ottimisti” se pure possibilisti sul raggiungimento in tempi brevi di un’intesa. “E’ stata una discussione molto impegnativa, abbiamo fatto un lavoro complesso. C’e’ un problema oggettivo – ha spiegato Errani, presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni – che riguarda il cambiamento della popolazione, i flussi migratori interni ed esterni ad una regione, che modificano il numero degli abitanti che godono dei servizi del sistema sanitario nazionale. Una situazione che stravolge lo stato di equilibrio anche per quelle regioni sottoposte a piani di rientro”.