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A BARI SI LAVORA PER IL RESTAURO DI SANTA MARIA: IN FUTURO LA STATUA SARA’ PROTETTA DA UNA TECA?

Intervista alla restauratrice Fabrini della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Artistici di Puglia al lavoro nel laboratorio dove è” in cura” la statua
«L’IMMAGINE DELLA MADONNA RESTERA’ LA STESSA»

 

Come sta la nostra Madonna?
«La Madonna tutto sommato sta bene… solo che ha bisogno di qualche cura nel senso che stiamo asportando tutto ciò che non è l’ultima edizione del ‘700. Stiamo asportando delle vecchie ridipinture che occultavano degli stucchi mal fatti… vari strati di stucco, di sudicio, di cera. Abbiamo trovato molta cera di candele… quindi questo è un avviso alla popolazione per un prosieguo: le candele non si mettono davanti alle statue. La cera ha procurato qualche danno, tipo bruciatura della pellicola pittorica,si è inserita fra le creste del colore.

Danni sono stati causati probabilmente anche dai tarli. A cosa si andava incontro se non fosse stato eseguito questo intervento di restauro?
«Beh… la caduta ulteriore di colore… perché la scultura è fatta di legno e mancando il legno al di sotto delle scaglie di colore cadeva di conseguenza il colore stesso. Però devo dire un altro fatto. Noi faremo un’operazione preventiva perché ora come ora tarli vivi non ne abbiamo trovati, però c’è sempre il pericolo che ci siano delle larve per cui può continuare il danno al legno. Comunque con queste nostre varie operazioni, sia di disinfestazione che di consolidamento del legno dovrebbe essere scongiurato questi pericolo. Il problema principale purtroppo è quello che non c’è più ovvero il colore che è caduto. Molto colore è venuto via anche forse per… accarezzamento della Madonna. Ho visto di persona che quando la statua è stata portata qui in laboratorio molte persone l’accarezzavano e la baciavano… Ci mancherebbe altro… riconosco il culto che ci possa essere per un’opera simile, però purtroppo dobbiamo dire che fa dei danni… Ha fatto dei danni perché abbiamo trovato molto colore consumato totalmente per cui si è dovuto ripristinare la situazione anche per non dispiacere i fedeli… Abbiamo capito che è molto venerata per cui dobbiamo mantenerla il più possibile come era».
Da quella parte di colore che è venuta meno è però emerso ciò che c’era in origine…
«In alcune zone sì. In effetti era occultato il colore da stucchi, da vari stucchi e di vari colori, proprio di tutto e di più. Ma ci sono delle zone dove purtroppo non c’è più niente e quelle zone noi, in accordo con il soprintendente, abbiamo pensato proprio di lasciarle stare proprio così come i fedeli la ricordano. Purtroppo quello che non c’è non lo possiamo…»

Come era prima la Madonna?
«La Madonna si era molto scurita, infatti quando la riporteremo i fedeli se ne renderanno conto. Era scurita da questa cera che nel tempo si è scurita, dallo sporco e dalle varie ridipinture. Vedranno un buonissimo risultato. Quello su cui stiamo lavorando è l’edizione settecentesca. In origine la Madonna aveva dei colori molto poveri: aveva la veste rossa ed il manto blu. Evidentemente proprio per un fatto di venerazione è stata rifatta una nuova edizione con una nuova tecnica per cui è stato fatto questo vestito modello broccato in oro con delle lacche dipinte sopra. Noi chiaramente non toccheremo assolutamente questa edizione anche perché un fattore molto importante, oltre al culto che per noi è stato il motivo principe come criterio di restauro, è stata la storicizzazione di un’opera perchè asportando una tale edizione settecentesca andremmo ad annullare centinaia di anni di vissuto della statua. Con la mia collega De Bellis, in accordo con il soprintendente, abbiamo pensato che è giusto che rimanga quell’immagine della Madonna. Per il colore dell’incarnato, tranne dei piccoli pezzi già venuti via, nessuno ci potrà mai dire che percentuale di colore originale c’è e quindi riteniamo opportuno fare nient’altro che una leggera pulitura dal sudicio, polvere, dal nero fumo».
Verranno rispettati tempi di consegna: riavremo la statua per il prossimo 9 maggio?
«Sicuramente. Noi stiamo lavorando di buona lena anche perchè è stata una precisa direttiva da parte del soprintendente di dare la precedenza a questa statua. Purtroppo per noi è una deformazione professionale, ci affezioniamo ad un’opera: è come vedere un bambino crescere. Per cui ne vogliamo vedere la fine. Comunque sicuramente per il 9 maggio riavrete la vostra Madonna e spero nelle migliori condizioni tale da essere gradita ai fedeli il che è sempre una nostra prerogativa».
Il 9 maggio è una scadenza ultima? Anche qualche giorno prima?
«Sicuramente sì. Anche perché altre opere aspettano, sono in coda per essere restaurate».
Sandro Siena