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Michele Mascia: “Spara a zero contro il “sistema viestano” e critica la Giunta

Vieste non è in balia della criminalità, ma dell’inefficienza e dell’inefficacia dell’Amministrazione e degli operatori turistici. Per questo non ritengo giusto scaricare le colpe sulle forze dell’ordine, e le denuncie di Manzionna mi fanno ridere…”. Questa l’analisi del momento critico che sta vivendo Vieste, fatta da Michele Mascia, presidente del Consiglio comunale, che non lesina le sparate a zero contro il ‘sistema viestano’. “L’Amministrazione comunale non è presente, perché non è all’altezza chiosa Mascia-.

E’ assente in tutto e per tutto, e poco sensibile ai problemi dei cittadini, figuriamoci il delicato tema della sicurezza.Vieste è
un gigante buono addormentato, e non è giusto prendersela con le forze dell’ordine, che nonostante le difficoltà, fanno il loro dovere. Manca solo il coordinamento tra tutti corpi militari presenti sul territorio, emettendo a punto questo aspetto, il problema criminalità è risolto – prosegue-. Serve anche l’azione sensibilizzante di protezione civile e soprattutto parrocchie, visto che i cittadini non si possono confrontare con l’Amministrazione. Io sono molto colpito da questo problema, ma
non propongo la convocazione del consiglio comunale perché non me ne frega più niente, mi sento emarginato. Comunque la situazione della criminalità non è così grave come la sì fa vedere, perché Vieste sta meglio di altre città, e chi va a delinquere, lo fa per disperazione”. Mascia continua nell’analisi della situazione viestana. “E’ una città spenta per colpa degli operatori turistici, che non si adoperano per allungare la stagione e il 30 settembre chiudono baracche e burattini.Gli operatori turistici fanno lavorare al nero i clandestini, togliendo ai viestani la possibilità di lavorare. Ecco perché abbiamo una città depressa, e nessuno ha il coraggio di ammetterlo sottolinea-. L’amministrazione è al capolinea, e i cittadini l’hanno capito… Non hanno più credibilità. Il fallimento di questo progetto politico è dovuto al 90% all’ex sindaco Mimì Spina che non ha saputo programmare il futuro, e a questo va aggiunta l’inesperienza di Ersilia Nobile e degli assessori, che sono lì solo per curare i loro interessi personali, anziché quelli dei cittadini. Da tutto questo scaturisce anche la riluttanza totale di confrontarsi con i problemi. E chi si cura delle mancanza di un piano culturale, una programmazione dei lavori, della gestione degli immigrati clandestini?-continua-. Vieste ha una società e una classe dirigente vecchia, che non si è adeguata ai tempi. I partiti sono chiusi. Per non parlare degli operatori turistici. Manzionna ha sfondato una porta aperta con il suoj’accuse a l’Attacco. La colpa di questa situazione è anche loro, che non hanno mantenuto le promesse, ed hanno reso inutile ed improduttiva la cementificazione della costa. Per questi progetti, in cambio della crescita economica del territorio, sono state concesse agevolazioni edilizie ed economiche, nonché contributi pubblici ed agevolazioni varie. Se ora il turismo è quasi morto a Vieste è colpa loro, che non sanno programmare e pubblicizzare, e non certo la politica-conclude-. Vieste è una città dalle grandi potenzialità. Agli operatori turistici la politica ha consentito di costruire su terreni agricoli non edificabili, e di trasformare baracche in legno in residence, per far in modo che essi distribuissero la ricchezza sul territorio. Ma dove sono i risultati? La situazione odierna è una loro grande sconfitta. Vieste è la città più ricca della provincia. Ma dove sono i soldi? Nelle tasche degli operatori turistici, che riducono gli alberghi a condizione famigliare, assumono lavoratori al nero, e al 30 settembre chiudono, lasciando d’inverno le famiglie viestane senza soldi. Ecco la delinquenza è una reazione a tutto ciò”.

Matteo Palumbo

l’Attacco