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Piena la discarica di Vieste domani i sindaci a “rapporto” dal Prefetto

Tamponata la falla leccese con i rifiuti urbani che da ieri mattina sono smaltiti nella discarica di Cerignola: domani Regione,  Provincia e Comuni garganici potrebbero dover affrontare una nuova emergenza. La discarica di Vieste alle battute finali e se si dovesse fissarne la chiusura o un alleggerimento in termini di volumi in Capitanata non ci sarebbero altri impianti per ospitare questa spazzatura. Dei tre impianti presenti in provincia di Foggia, oltre quello di Vieste, solo due sono in funzione: Deliceto Cerignola che smaltiscono i propri rifiuti, quelli dei 27 comuni dell’Ato Foggia1 e ora anche quelli salentini. E per questi rifiuti monta la protesta di San Ferdinando. La bomba ad orologeria di Vieste domani sarà al centro di una riunione tecnica convocata dal prefetto, Antonio Nunziante, preceduta a Palazzo Dogana, sede della Provincia di Foggia, da due incontri degli Ato. Il prefetto ha aperto un tavolo tecnico dopo aver avuto un colloquio nei giorni scorsi con l’assessore regionale all’Ambiente, Michele Losappio.
«Siamo nella fase finale. Va detto che negli ultimi tempi abbiamo comunicato periodicamente i dati sui volumi della discarica. E possibile allungarne la vita con un ampliamento. Sarebbe però necessario anche trasferire in altre discariche i rifiuti dei Comuni più lontani da Vieste», spiega il sindaco di Vieste, Ersilia Nobile. A Vieste attualmente scaricano anche Peschici, Rodi, Vico, San Nicandro, Ischitella e Cagnano Varano. Sul tavolo del prefetto si presenterà una doppia ipotesi, già prospettata venti giorni fa al dirigente regionale Antonello Antonicelli. Un prolungamento della discarica sia sul fronte posteriore che sui lati o un ampliamento con un nuovo scavo attiguo.
Ma a quanto sembra queste due ipotesi alla Regione non piacciono o meglio non sarebbero praticabili. Vieste è all’interno del Parco nazionale del Gargano: l’ampliamento ricadrebbe in una zona sottoposta a vincolo, il prolungamento su una fascia della zona protetta. Ma c’è di più. Quanto può ancora sopportare in termini di volumi un impianto che fu ampliato una prima volta con l’autorizzazione dell’allora commissario per l’emergenza rifiuti, Raffaele Fitto? Per questo è in corso una perizia tecnica, che sarà presentata martedì, sia per capire quanta immondizia può ancora arrivare in discarica, sia per conoscere la stabilità della montagna dei rifiuti.