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Parco del Gargano : interrogazione Bordo (PD) al Ministro dell’Ambiente

Per il deputato Michele Bordo (PD), esistono ancora tutte le criticitàche hanno indotto il ministro dell’Ambiente del precedente Governo, Alfonso Pecoraro Scanio, a commissariare il Parco del Gargano. Per questo ha presentato una interrogazione all’attuale Ministro dell’Ambiente. Di seguito il testo dell’interrogazione : ‘In data 26 febbraio 2008 il Ministro pro tempore, viste le comunicazioni della Direzione per la Protezione della Natura del Ministero, che evidenziavano il perdurare dell’assenza di indirizzo e di programmazione dell’Ente Parco nazionale del Gargano e la conclamata incapacità di gestione dello stesso, procedeva al commissariamento dell’Ente Parco; tali problematicità gestionali dell’ente, evidenziate dalla direzione competente, sono tutte contenute nella Relazione (S.I. 5889) trasmessa al Ministero dell’ambiente dall’Ispettorato Generale di Finanza – Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica – del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato a seguito di irregolarità accertate nella verifica amministrativo-contabile eseguita presso l’Ente Parco nazionale del Gargano; gli elevati profili problematici e di criticità (amministrativo-contabile gestionale, di indirizzo e di programmazione) dell’Ente Parco, constatati, rilevati e contenuti nella Relazione dei Servizi Ispettivi della Ragioneria centrale dello Stato, e che hanno portato al commissariamento dell’Ente, sono, ad esempio: l’assenza del piano del parco, il mancato esperimento delle procedure di gara ad evidenza pubblica, le procedure selettive per incarichi di consulenza a professionisti, eccetera; tali criticità sono tuttora presenti e lontane dall’essere risolte; il Tar di Bari, con sentenza n. 996 del 22 aprile 2208, mai notificata al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha annullato il decreto di commissariamento; l’Avvocatura Distrettuale di Bari e gli uffici competenti del Ministero consigliano di appellare la sentenza al Consiglio di Stato per ottenere la sospensione degli effetti prodotti; il ministero ha rinunciato all’appello, rendendo, così, valide le controverse motivazioni della sentenza e creando un pericoloso precedente che può incidere sulla corretta funzionalità e gestione dei parchi nazionali; l’Ente Parco, dal 23 aprile 2008 al 28 agosto 2008, è rimasto privo degli organi di indirizzo, essendo nel frattempo decaduto il consiglio direttivo, e il presidente, reinsediato per effetto della sentenza del Tar di Puglia del 22 aprile 2008, ha ripreso le sue funzioni in data 29 Agosto 2008; il direttore dell’Ente, cui spetta la gestione, è stato assente per tutto il periodo del commissariamento e fino al mese di agosto, salvo sporadiche apparizioni; lo stesso Ente Parco, così come più volte segnalato dai sindaci della Comunità del Parco, soffre dei ritardi e della cronica incapacità gestionale della direzione; l’organo di indirizzo del Parco e il presidente, nonostante la verifica amministrativo-contabile eseguita presso l’Ente dai Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica nell’ottobre del 2006, le continue segnalazioni dei sindaci della Comunità del parco le contestazioni dei sindacati dei lavoratori del parco, non hanno mai inteso prendere iniziative adeguate atte a rimuovere gli ostacoli, assicurando in questo modo una corretta gestione amministrativa dell’Ente; ad oggi la stessa direzione dell’Ente, nonostante i numerosi solleciti della competente direzione del Ministero, non ha ancora provveduto a fornire utili e adeguate spiegazioni su tutte le contestazioni e criticità contabili e amministrative accertate; da notizie riportate dalla stampa locale, il direttore dell’Ente nell’estate del 2007, disapplicando i principi di concorrenza, trasparenza e pubblicità richiesti dalla legge ha affidato l’incarico per lo svolgimento di una manifestazione alle Tremiti ad una Cooperativa di cui il coniuge risulta essere vicepresidente; il presidente del Parco, reinsediato a capo dell’Ente Parco, pur conoscendo tale fatto, non ha inteso prendere opportuni provvedimenti; l’organo di indirizzo politico del Ministero, dalla pubblicazione della sentenza del Tar di Bari ad oggi, è stato completamente assente da un così grave problema, contravvenendo ai principi ispiratori della legge quadro sulle aree protette, che prevede che sia lo stesso Ministero a vigilare e a controllare i parchi; il Ministero, con nota del 29 luglio 2008, ha avviato le procedure per la richiesta delle designazioni per la ricostituzione del Consiglio Direttivo dell’Ente; la Comunità del Parco del Gargano ha da tempo inviato al Ministero il proprio atto deliberativo con cui ha designato, a norma di legge, i suoi cinque componenti; sono scaduti abbondantemente i tempi previsti dall’articolo 9 commi 4 e 5 della legge n. 394 del 1991 e non si è ancora provveduto a nominare il nuovo Consiglio Direttivo dell’Ente; da voci e notizie provenienti dal territorio del parco, contrariamente a quanto previsto dall’articolo 9 comma 3 della legge n. 394 del 1991, il Ministro si appresta a chiedere formale intesa al presidente della Regione Puglia per la conferma per ulteriori cinque anni del reinsediato presidente dell’Ente Parco, che altrimenti concluderebbe il suo mandato il 14 giugno 2009 -: quali siano i motivi della rinuncia, da parte del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al ricorso in appello avverso la sentenza del Tar di Bari n. 996 del 22 aprile 2208; come il Governo abbia giudicato le motivazioni contenute nella relazione dei Servizi Ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato che hanno portato al necessario commissariamento dell’Ente Parco Nazionale del Gargano; quali siano le ragioni per le quali il Governo non ha ritenuto opportuno mantenere il commissariamento; se il Governo ritenga, in osservanza delle disposizioni di legge e visto il permanere del caos gestionale e amministrativo dell’ente, di procedere con urgenza alla nomina dei 12 componenti del nuovo Consiglio Direttivo e/o comunque alla nomina della maggioranza dei suoi componenti; se il Governo abbia chiesto o intenda chiedere, e per quali motivi formali, al presidente della Regione Puglia la conferma per ulteriori cinque anni del reinsediato presidente dell’Ente Parco; se il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, quale organo vigilante e di controllo sull’attività degli Enti di gestione dei parchi nazionali, conoscendo i fatti esposti in premessa, adottato atti conseguenti e provvedimenti di autotutela per assicurare il rispetto della normativa vigente; se il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, a fronte di un’evidente situazione di conclamate incapacità gestionali dell’Ente Parco, già accertata dai Servizi Ispettivi della Ragioneria Centrale dello Stato, e del rischio di ulteriori eventuali irregolarità amministrative non intenda avviare una completa verifica, circa il rispetto della normativa, di tutti gli atti amministrativi e gestionali dell’Ente Parco nazionale del Gargano finora prodotti, adottando, se necessario, provvedimenti di autotutela; se risponde al vero quanto riportato dalla stampa locale circa l’affidamento di incarico alla cooperativa del coniuge del direttore; quali iniziative e provvedimenti urgenti il Governo intenda assumere, a fronte delle richiamate violazioni normative, nei confronti del direttore del Parco, disponendo della facoltà di nomina e revoca da tale incarico; se il Governo non ritenga opportuno comunicare alla procura della Corte dei conti, visto lo stato della gestione amministrativa dell’Ente, già segnalata dai Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica; quali iniziative e provvedimenti urgenti il Governo intenda assumere per ripristinare l’immediata funzionalità di indirizzo programmatico e gestionale dell’Ente Parco Nazionale del Gargano’.

fonte – redazione Teleradioerre