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Vico/ Censiti i “patriarchi della natura”

Tra alberi secolari inseriti tra i più vecchi d’Italia.

 

Tre alberi secolari in territorio di Vico del Gargano sono stati censiti dal Corpo restale e inseriti tra i “patriarchi” italiani. Gli alberi si trovano, rispettivamente, in località Convento dei cappuccini, con il maestoso leccio di 5,05 metri di circonferenza e un’altezza di 17 metri; in località San Michele, con un ginepro coccolone, alto 7metri e con una circonferenza di 1 metro e mezzo; infine, in località Tiglione, con un Tiglio nostrale, alto 20 metri e con una circonferenza di 4,85 metri. E non è tutto, perchè sono numerosi alberi di ulivo, che non stati ancora censiti. Gli alberi secolari si caratterizzano – come spiega Nello Biscotti – innanzitutto per la loro età: alberi ultrasecolari che possono raccontare tempi passati, paesaggi vegetali perduti (nel Gargano ci sono diversi tassi che probabilmente hanno circa cinquecento anni); altri elementi caratterizzanti sono sicuramente il portamento, generalmente imponente, maestoso, insomma “colonne de cielo” (albero cosmico) e, per ultimo, il loro stato di diffusione che è normalmente “raro”, per cui il leccio del convento dei cappuccini è sicuramente particolare proprio per la sua rarità”.
Indiscutibilmente, la catalogazione è preziosa proprio perchè riguarda un patrimonio naturalistico e ambientale di inestimabile valore. Per Vico del Gargano, in particolare, il dato numerico è ancora più significativo se pensiamo che su dodici miliardi di alberi che ricoprono l’Italia, ne spiccano ventiduemila:
duemila sono esemplari di grande interesse e, fra essi, centocinquanta hanno un eccezionale valore storico e monumentale.
Inoltre, il Gargano è bene rappresentato con ben otto segnalazioni e, certamente, non è poca cosa; troviamo il faggio, l’acero, il tasso.
“Quello degli alberi monumentali – sottolinea Biscotti – è sicuramente un capitolo interessante, un aspetto culturale e nello stesso tempo scientifico di quella che stiamo imparando a conoscere come “biodiversità”, un suggestivo percorso, per interpretarla”. Per Biscotti avrebbe molto più senso fare un censimento dei patriarchi del Parco del Gargano.