Menu Chiudi

Le iniziative della Provincia e del Comitato ’10 Febbraio’ per la ‘Giornata del Ricordo’

‘Per troppo tempo la tragedia vissuta da migliaia di Italiani barbaramente trucidati sul fronte orientale del nostro Paese sul finire del secondo conflitto mondiale ed il dramma dei 350mila nostri connazionali costretti all’esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla repressione dei partigiani comunisti del Maresciallo Tito sono stati dimenticati. Oggi, invece, è finalmente possibile restituire alla nostra comunità questa pagina della storia nazionale’. Così Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, annuncia le iniziative organizzate, in collaborazione con il ‘Comitato 10 febbraio’, in occasione della ‘Giornata del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano – dalmata e delle vicende del confine orientale’. Le manifestazioni partiranno nella serata di lunedì 9 febbraio, quando la Sala del Tribunale di Palazzo Dogana ospiterà la conferenza ‘Memento. Riflessioni per una memoria rimossa’. Al convegno, i cui lavori saranno moderati dal giornalista di ‘Epolis’ Michele De Feudis, parteciperà il giornalista e scrittore Marcello Veneziani. Martedì 10 febbraio, invece, alle 9.30 sarà deposta una corona commemorativa al monumento ai martiri delle foibe in piazza Martiri Triestini; alle 10.00 presso la Sala Multimediale di Palazzo Dogana sarà inaugurata una mostra fotografica mentre alle 11.00 nella Biblioteca Provinciale ‘La Magna Capitana’ saranno trasmessi, per gli alunni delle Scuole Medie Superiori della provincia di Foggia, filmati storici sulla tragedia consumatasi tra il 1943 ed il 1945. ‘Con queste iniziative – spiega il presidente della Provincia – intendiamo raccontare quella tragedia e rafforzare quella memoria condivisa che rappresenta il collante più forte e più vero per una comunità nazionale. Lo faremo nella convinzione che sia un dovere di tutte le Istituzioni applicare la Legge del 30 marzo 2004, perchè sia rispettato il diritto, soprattutto delle giovani generazioni, di conoscere una pagina della storia del nostro Paese che per troppi anni la storiografia ha ignorato o peggio nascosto’.