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Denuncia immigrati clandestini: il No dell’ordine dei medici di Foggia

E’ un no unanime e deciso quello espresso dai medici all’emendamento votato dal Senato, che elimina il divieto di denunciare gli immigrati irregolari bisognosi di cure. Un no sostenuto anche dall’Ordine dei Medici di Foggia, che lotta, con ogni forza, contro questo emendamento. Si fa appello alla coscienza medica, si evoca il giuramento di Ippocrate cioè "quello di perseguire come scopi esclusivi la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo".  "Abbiamo l’ obbligo deontologico di curare chiunque, ci ha detto il presidente Salvatore Onorati. Siamo chiamati ogni giorno a curare i deboli (perchè è così che l’ordine dei Medici di Foggia concepisce i malati) ed è impensabile che poi siamo costretti a denunciarli. Gli immigrati si affidano alle nostre cure consapevoli che del rapporto imprescindibile medico-paziente". Ma, per questo emendamento il rischio c’è e si vede: uno su tutti quello della nascita di una sanità clandestina, gestita da gruppi etnici e religiosi. "Insomma un mercato sanitario parallelo – dice Onorati. C’è la possibilità concreta che l’immigrato clandestino si rivolga ad altre strutture illegali, che minerebbero le virtù della sanità pubblica locale. Si verrebbero a creare – sempre secondo il presidente dell’Ordine dei medici di Foggia – deboli di serie ‘A’ e deboli di serie ‘B’. I nostri fratelli – prosegue – spesso, anche a loro insaputa, sono portatori di malattie infettive, dovute alle difficili condizioni igienico-sanitarie dei loro paesi d’origine. Un esempio su tutti la recrudescenza della tubercolosi, che nasce proprio dai fenomeni migratori. "Si creerebbero così dei nuovi e pericolosi focolai di infezione del morbo". Insomma un no all’emendamento che fa richiama la coscienza del mondo medico e non solo…