Non proprio una «balena bianca», ma qualcosa di molto vicino, un’alleanza trasversale che chiama in causa il Movimento per l’Autonomia di Ferdinando Pinto, il Psdi di Mimmo Magistro, i socialisti di Lello Di Gioia insieme a transfughi dell’Udeur e dell’area centrista della Margherita, con un avvicinamento allo scudocrociato di pezzi del Pd, dal capogruppo Margherita alla Regione Dario Stefàno al consigliere Enzo Cappellini. Sono partite le grandi manovre elettorali dell’Udc pugliese, ma il nome più atteso di tutti è quello Adriana Poli Bortone, promotrice di un movimento per il Sud cui lo scudocrociato «guarda con grande interesse». All’avvicinamento ci sta lavorando l’ex deputato brindisino Euprepio Curto e l’ultimo nodo potrà essere sciolto già sabato, quando la Poli annuncerà da Bari la nascita della sua creatura. Molti, dal deputato Angelo Cera («sarebbe benedetto un accordo con lei») al coordinatore regionale Angelo Sanza confidano nella rottura definitiva dell’ex sindaca di Lecce col Pdl, ma le loro speranze potrebbero infrangersi contro un muro: domani, infatti, la senatrice del Pdl è stata convocata dal premier Silvio Berlusconi, capace di trovare mille soluzioni pur di «risarcire» un suo ex ministro dai «torti» subìti negli ultimi tempi.
Ieri, intanto, alla presenza del segretario nazionale Lorenzo Cesa, il partito regionale ha cominciato a sfogliare le rose dei nomi da candidare – scelta la strada del terzo polo – alle europee e amministrative. L’asso nella manica, se confermato, potrebbe essere Luca Montrone, patron di Telenorba, al quale l’Udc sta prospettando da Bari una poltrona all’europarlamento di Strasburgo, mentre Gino Pepe (ex segretario del partito di Mastella) è in pole position per la Provincia di Lecce. A Bari, mentre sfuma l’ipotesi del presidente di Adp Mimmo Di Paola, salgono le quotazioni di due medici: Enzo Lattanzio, candidato sindaco, e lo pneumologo Onofrio Resta per la Provincia.
Su Brindisi, invece, resta in piedi l’ipotesi del presidente di Confindustria Massimo Ferrarese, ma monta anche quello di Luigi Castrolla, ex assessore di Fitto. Per la poltrona di sindaco, invece, correrebbe Maggio l’attuale vice-primo cittadino Chiantera.
Quindi Taranto, dove le porte si spalancano per il consigliere regionale azzurro Nicola Tagliente, in rotta col ministro Fitto al pari del collega di banco a via Capruzzi Donato Salinari, che ieri si è dimesso dalla carica di commissario cittadino dopo i dissidi sulla vicenda Ilva. Ma nella rosa Udc della città jonica spuntano anche l’ex deputato Tarantino, il presidente della Taranto calcio Blasi e Calabrese del Pd, in rotta col partito al seguito di Gaetano Carrozzo che da sempre rivaleggia con Florido.
A Foggia, infine, c’è sempre la candidatura del consigliere regionale Enrico Santaniello, ma sul suo nome si sarebbe frapposto il veto di Cera.
Chiusa la partita con la Bat (candidato è Ciccio Salerno), Cesa è così tornato per la seconda volta in pochi giorni in Puglia a chiudere il cerchio sulle liste. «Stiamo discutendo con una serie di personaggi» conferma Cesa, ribadendo la sua amicizia nei confronti di Tato Greco (che nei giorni scorsi ha lasciato Casini per la Pdl) ma anche la diversità del progetto perseguito. «Non c’è più nessuno – ha aggiunto, sposando la battaglia della Poli – che difende il Mezzogiorno, noi vogliamo farlo con forza cercando di trovare tutti gli interlocutori che ci accompagnino in questa avventura. L’Udc ha un progetto, costruire nel Paese, in Puglia e in tutto il Sud un’alleanza di centro moderata, alternativa al Pd e al Pdl», dedicando «particolare attenzione al Mezzogiorno che viene defraudato dalle sue risorse» e «martoriato dai ricatti che la Lega sta facendo al Pdl».
Presente all’incontro Sergio Adamo, il coordinatore regionale dei giovani Udc nominato coordinatore nazionale, il capogruppo e il suo vice alla Regione, Antonio Scalera e Carlo Laurora, hanno sottolineato «la marcia in più dell’Unione di Centro: ripartire dal territorio».
BEPI MARTELLOTTA