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Tribunale di Foggia:cancellieri verso lo sciopero

– Il presidente del Tribunale eviterebbe i confronti sindacali con il personale amministrativo, il che «allunga i tempi di soluzione delle problematiche che gravano sulle già disastrate e precarie condizioni di lavoro in cui operano i dipendenti di Palazzo di Giustizia a causa dell’eccessivo carico di lavoro». E’ quanto sostengono in un comunicato congiunto Cisl e Uil che annunciano «l’inter ruzione delle relazioni sindacali e la proclamazione dello stato di agitazione».  Da stamane partirà un sondaggio informale tra i 120 dipendenti del personale amministrativo del Tribunale per verificare quanti sarebbero propensi a passare a forme di protesta più forti, quali lo sciopero con conseguente paralisi – o quasi – dell’attività giudiziaria. La lettera di protesta è stata inviata dai sindacati – oltre che a presidente e dirigente del Tribunale – anche a ministero di Giustizia ed al capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria.

Fuor dal gergo sindacalese, è Domenico Amoroso – cancelliere e vice segretario provinciale della Uil-Giustizia – a spiegare di cosa si stia parlando e quale sia l’obiettivo della protesta. «Il problema è quello che lamentiamo da anni: troppi processi, troppe udienze, udienze troppo lunghe a fronte di un personale amministrativo che considerati pensionamenti si restringe sempre più» commenta il sindacalista.

Ma se il personale andato in pensione non viene sostituito non è certo colpa del presidente del Tribunale, visti i tagli di personale decisi dal Governo. «Infatti noi non diciamo o lamentiamo questa mancanza di turn over che chiaramente non riguarda il presidente Francesco Infantini. Però di fronte al personale che viene meno» sostiene Amoroso «bisogna porsi il problema. Invece sa cosa succede? Che il lavoro che sino a ieri svolgeva il dipendente X, dal giorno del suo pensionamento viene passato al dipendente Y che è già oberato di lavoro: e questa è una situazione insostenibile. Tra ferie, malattie e riposi, il numero effettivo del personale amministrativo del Tribunale è di 90 unità: siamo pochi per la mole di lavoro di questo Tribunale. Chiediamo quindi che sia ridotto il numero delle udienze; dei singoli processi trattati per ogni udienza che davanti al giudice monocratico arrivano sino a 25/30; degli orari delle udienze che si protraggono dalle 9 alle 17.30. A livello nazionale è previsto che ogni cancelliere debba assistere il giudice in udienza non più di tre volte a settimana, perchè negli altri giorni deve occuparsi di dar seguito ai provvedimenti dei giudici; a Foggia si vuole, o meglio si vorrebbe aumentare questo limite. Il che non è possibile».

Qual è stata la risposta della dirigenza del Tribunale alle vostre richieste? «Il problema è anche questo. Il capo dell’ufficio, ossia il presidente del Tribunale, chiamato a confrontarsi con i sindacati su organizzazione del lavoro, orari di lavoro, criteri dei carichi di lavoro, evita questo confronto. Il presidente Infantini delega un magistrato che partecipa alle riunioni con i sindacati del personale amministrativo, ma il delegato non ha poteri decisionali. Questo atteggiamento, come scritto nel documento firmato da tutti i sindacati e mandato anche all’attenzione del ministero, allunga i tempi di soluzione dei problemi e offende la dignità non solo dei lavoratori ma anche dei sindacati che li rappresentano, impedendo loro di esercitare il ruolo di tutela sancito e garantito dalla Costituzione».