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Sannicandro/ “NO” all’impianto di compostaggio il PDL avvia petizione popolare

Continua la battaglia politica del PdL contro la realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione sul territorio sannicandrese. Da sempre contrari al progetto, i rappresentanti del costituendo PdL hanno avviato da alcuni giorni una petizione popolare raccogliendo firme tra i cittadini «per dire no alla realizzazione dell’unico impianto complesso, con annessa discarica, dei rifiuti solidi urbani provenienti da 16 Comuni dell’area garganica».  La petizione, annunciano, sarà portata in tutti i quartieri della città nei prossimi giorni per raccogliere quante più adesioni possibili e successivamente inviata al governo regionale, provinciale e comunale nonché alla presidenza e CdA del’Ato Fg/1. «Qualora gli organi preposti non volessero tener conto della petizione perché hanno già deciso altri per noi sannicandresi
– continuano – il PdL intraprenderà ogni altra utile iniziativa, ricorrendo, in estrema ragione, alla richiesta di un referendum popolare». Ferma l’opposizione del PdL che fin dall’inizio si è mostrato nettamente contrario, criticando la decisione dell’amministrazione di fornire una prima disponibilità di massima per la città, definendola “incauta” e tacciandola di scarso coinvolgimento delle forze politiche di opposizione. «L’atteggiamento negativo e di completa chiusura da parte dell’amministrazione comunale – affermano al PdL – a tutte le proposte presentate dagli altri gruppi politici, fa pensare legittimamente all’esistenza di decisioni già prese in altri luoghi senza affrontare compiutamente il problema dei rifiuti sull’intero territorio dell’Ato Fg/1. Il Popolo della Libertà chiede essenzialmente: uno studio di fattibilità su tutto i territorio dell’Ato Fg/1 individuando più siti idonei sui quali realizzare più impianti complessi per i rifiuti solidi urbani. Questa proposta, che riteniamo di buon senso, unitamente alle altre proposte avanzate a carattere specifico e tecnico, vuole affrontare con spirito propositivo e risolutivo la problematica dei rifiuti solidi urbani prodotti nel territorio garganico, senza sollevare alcuna barriera ideologica e/o campanilistica fine a se stessa».