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Asl Fg – 60MILA EURO PER UNA COLLABORAZIONE ESTERNA: MA NON SI DOVEVA RIDURRE IL DEFICIT?

La sanità in Puglia è sa sempre in profondo rosso con costi di tutto il settore per la Regione di ben 6,6 miliardi. Questo andamento dovrebbe suggerire iniziative di contenimento della spesa ed ottimizzazione delle risorse tecniche ed umane già presenti.
Così si dovrebbe fare ma all’Asl Foggia così sembra non essere. Uno dei recenti provvedimenti del nuovo direttore generale Ruggiero Castrignanò (insediatosi al posto di Donato Troiano a metà novembre 2008) ha creato molte polemiche.

Con una delibera del 21 gennaio 2009 (n.144) Castrignanò, con gli allora direttori, amministrativo Maria Rosaria Daniello, e sanitario Leonardo Trivisano, hanno deciso di «conferire incarico di collaborazione a Savino Inchingolo a partire dal 1° febbraio 2009 e per diciotto mesi, prorogabili». Scopo: «consentire alla Direzione generale di varare ed attuare il PAL 2008-2010 [Piano di Attuazione Locale, ndr] e completare il processo di fusione [dalle tre vecchie Asl a quella unica provinciale, ndr]». Costo: 60mila euro!
In tempi di obbligo al risparmio è davvero una bella cifra. Anche perchè per trovare le risorse in bilancio si è deciso di congelare la struttura complessa di «Programmazione sanitaria», organismo sicuramente di grande importanza. Ma tant’è.  
A Savino Inchingolo, pensionato come dirigente di primo livello di neurochirurgia nominato sub commissario nel processo di fusione dell’azienda, l’affidamento dell’incarico di consulenza viene motivato perchè «si era particolarmente distinto per la riorganizzazione dei servizi sul territorio, specie con riferimento alle arer del Sub Appennino e del Gargano».
Non sappiamo nel Sub Appennino, ma da noi gli effetti positivi non si sono visti. Basti pensare alla soppressione del servizio di eliambulanza. Peraltro molti hanno rilevato che la norma (art.6 comma 7 del DIgs 165/01) che viene citata per  l’affidamento dell’incarico ad esterni nella pubblica amministrazione nel caso di necessità non sopperibili con figure interne, ha fatto scrivere fiumi di inchiostro a partire dalla Presidenza del Consiglio nel 2007, al Dipartimento della Funzione Pubblica, alla costante giurisprudenza della Corte dei Conti fino al 2008. Per di più una circolare della direzione amministrativa (11 settembre del 2007, nota n.765) sollecitava il rispetto della normativa sui contratti di collaborazione e sulle consulenze, ricordando che le delibere di incarico superiori a 5 mila euro andavano trasmesse alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti. La necessità di affidamento di tali incarichi deve essere, così hanno rilevato fra l’altro in coro tutte le suddette istituzioni, legata a meccanismi di comparazione derivanti da una pubblicità di bando e quindi in presenza di più domande presentate.
Nel passato, per di più, con una deliberazione mai annullata erano stati nominati per lo stesso incarico ed a titolo di dovere di ufficio, cioè gratuito, tutti i direttori medici della strutture e dei dipartimenti dell’azienda sanitaria i quali dirigono tutte le attività della stessa.
Ora invece si spendono ben 60mila euro.