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Vieste/ Il Consiglio Comunale

Si è tenuto questa mattina la seduta del Consiglio Comunale di Vieste, iscritti all’ordine del giorno cinque argomenti di cui due proposti dalla minoranza. Riflettori puntati sul Consigliere Mauro Clemente che tornava nei banchi del Consiglio Comunale dopo la sentenza esecutiva del Giudice Ordinario che ne ha ordinato la reintegrazione. Il Presidente del Consiglio Comunale Michele Mascia in apertura di seduta ha ripercorso le tappe della vertenza.
Mascia ha posto l’attenzione sulla questione definendo "una sconfitta della politica quanto è accaduto, ora che il tribunale si è espresso che si torni alla politica. "Al cittadino non interessa affatto il gossip politico bensì la risoluzione dei problemi della città". Mascia ha invitato maggioranza ed opposizione a voltare pagina e "ritornare al confronto ed all’impegno nei confronti della città che spesso si sente tradita dalla politica".
Il Sindaco Ersilia Nobile ha preso la parola ed in lungo e dettagliato intervento (che pubblichiamo a perte integralmente) ha evidenziato la correttezza dell’Amministrazione Comunale sulla vicenda Clemente spiegando le motivazione che hanno portato alla contestazione dell’incompatibilità e alla relativa votazione della maggioranza sulla decadenza da Consigliere Clemente.
"Prendiamo atto di una sentenza del Giudice che ci ordina di reintegrare nel ruolo di Consigliere Comunale Mauro Clemente" – ha detto il Sindaco Ersilia Nobile – "non abbiamo nulla da rimproverarci sul nostro comportamente che è stato giusto anche perché le nostre convinzioni restano ancora nonostante la sentenza, piuttosto Mauro Clemente rifletta su quanto stà accadendo nel suo partito dove molti hanno preso le distanze dal suo modo di fare politica".
Mauro Clemente ha preso la parola ed ha chiarito in maniera esauriente i passaggi della vicenda stigmatizzando l’atteggiamento persecutorio del Sindaco e della Giunta nei suoi confronti iniziato dal marzo del 2008, "un accanimento teso ad eliminare un avversario politico nonostante non ci fosse nessuna incompatibilità ma solo un semplice conflitto di interessi".Il Comune in data 20 gennaio sapeva della mia integrazione – ha sostenuto Clemente –  e il 2 febbraio è stato notificato il provvedimento, ma ancora oggi il Consiglio Comunale non conosce i motivi della sentenza del Giudice. Clemente ha così comunicato al Consiglio Comunale le motivazione della sentenza che lo hanno reintegrato.
Ne è seguito un vivace dibattito che non è stato condiviso dal Consigliere Antonio Giuffreda che nel prendere la parola ha testualmente detto: “c’è un clima che non mi piace, il Sindaco si poteva risparmiare quella relazione e poteva evitare di entrare nel merito di vicende interne al Partito Democratico”.
Il dibattito si è dilungato con gli intervenuti Di Candia, Pecorelli Pasquale ’44, Aldo Ragni, Prencipe e Marinelli che per opposte ragioni politiche sono rimasti tutti sulle proprie posizioni.
Sono seguite le interrogazione. Clemente, a proposito delle opere di urbanizzazione ha chiesto la convocazione dell’apposita Commissione per fare il punto della situazione e stabilire con cadenza periodica il controllo degli indirizzi.
Ha, anche interrogato il Sindaco sulla discarica citando un provvedimento del Governatore Nicki Vendola che nel 2006 autorizzava il Comune di Vieste, quale sede di discarica l’utilizzo di una nuova vasca e la possibilità di triturare i rifiuti ma a tutt’oggi – secondo ‘esponende pidiessino – "nulla è stato fatto ed il Consiglio Comunale è stato tenuto lontano da ogni discussione politica in merito ed oggi veniamo a sapere che la discarica stà per essere chiusa".
Antonio Giuffreda ha chiesto al Sindaco delucidazioni circa l’avviso di pagamento che molti imprenditori agricoli stanno ricevendo in quanto possessori di terreni cui grava l’imposta ICI. Giuffreda ha chiesto lumi circa l’aeroporto di Vieste, invitando l’assessore Rosiello ad informare sugli sviluppi.
Aldo Ragni ha sollevato il problema dell’illuminazione della nuova ala del cimitero ed ha chiesto notizie di quei manufatti da demolire costruiti nell’ambito del porto e di cui la Regione Puglia ha ordinato la demolizione.
Di Candia ha interrogato il Sindaco sulla vendita dei locali dell’ex cinema Adriatico, ha anche chiesto notizie sul piano della viabilità ed inoltre ha posto la questione circa le spese sostenute dal Comune per il Giudizio sull’incompatibilità del Consigliere Clemente chiedendo quando avrebbero inciso sulle tasche dei cittadini.
Pasquale Pecorelli ’44 è intervenuto per relazionare sull’andamento gestionale della Società Aurora e sugli indirizzi impartiti dal Comune e sugli impegni assunti alla luce della decisione del TAR Puglia.
Pecorelli nei vari passaggi ha ritenuto che per una migliore risoluzione del problema è auspicabile che ci sia una gestione diretta della Società Aurora per il funzionamento del porto nell’attesa che si prendano decisioni definitive.
L’intervento, è stato sottolineato Sindaco, che ha testualmente detto: “Pecorelli stà parlando a titolo personale”.
Ne è seguito un lungo dibattito. Clemente ha accusato sia il delegato Pasquale Pecorelli che il Sindaco sostenendo che gli atti del Comune non vengono rispettati e chiedendo che “la minoranza deve far parte del Consiglio di Amministrazione dell’Aurora spa attraverso un proprio rappresentante, questo era stato stabilito con una delibera del 1998 mentre questa Amministrazione ha disatteso del tutto le direttive”. Clemente ha ribadito al Sindaco che “forse quegli atti non sono stati letti affatto per non rispettarli”.
L’ordine del giorno riguardante le concessioni di suolo pubblico sono stati trattati in brevissimo tempo con l’approvazione a maggioranza dei presenti.
Gli accapi chiesti dalla minoranza invece hanno riacceso il dibattito politico ed alla fine non è servita nemmeno la mediazione di Antonio Giuffreda e Raffaele Zaffarano a far abbassare i toni, quindi si è passati alla votazione con la maggioranza che ha bocciato entrambe le proposte con 11 voti contrari contro i 7 voti favorevoli della monoranza che ne aveva proposto l’approvazione.