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Sanità Puglia/ Cala il debito pro-capite ma è guerra sui conti ASL

Alla regione è andato in scena l’analisi del deficit della sanità pugliese e qualche colpo di scena non è mancato in Consiglio Regionale. Come quello di Roberto Ruocco, capogruppo di An, che ha accompagnato il suo intervento con la musica del «Titanic», simbolo secondo l’esponente Pdl dell’affondamento della sanità pugliese, e consegnato alla giunta alcuni «gratta e vinci» perché tentino la fortuna.  O quello di Cecchino Damone, capogruppo della Puglia prima di Tutto, che ha denunciato di aver ricevuto minacce per le sue interrogazioni sull’Asl foggiana, già al centro del mirino per la situazione debitoria più difficile di tutta la regione.
Ma, al netto dei battibecchi – cui il presidente della Regione Nichi Vendola, presente in aula, accuratamente si è sottratto – sono stati i dati a farla da padrone. Dati già resi noti dall’assessore alla Salute Tommaso Fiore e, ieri, rafforzati da una nuova ricognizione della struttura Salute: il debito pro-capite di ciascun cittadino pugliese nei confronti del Servizio sanitario nazionale sta scendendo. Nel 2005 era di 100 euro e l’anno successivo – ha sostenuto Fiore – è passato a 41,6 euro; nel 2007 si è attestato sui 49 euro e il dato del 2008 dovrebbe confermare attorno ai 40 euro. Segnali positivi che gli hanno fatto dire, a proposito della sanità, che «la situazione è critica, ma non drammatica». Il disavanzo, ha spiegato, è costantemente attorno ai 200 milioni di euro e non appena i dati definitivi saranno disponibili arriverà la conferma che il problema è nelle scarse assegnazioni del fondo nazionale.. Nessun rischio, poi, per il Piano salute: i Piani attuativi locali (Pal) si faranno senza sbilanciare le risorse più del dovuto, perché <<ci sarà il piano di rientro non appena approveremo il bilancio>>.