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Gargano/ I medici del 118 minacciano la chiusura delle postazioni

Sono sul piede di guerra e minacciano di chiudere le postazioni del Gargano alla vigilia della stagione estiva. Vico, Vieste, Peschici, Rodi e le due automediche di Volturino e Foggia. Sono i medici del 118 che si oppongono in questa maniera ai nuovi provvedimenti assunti dal direttore generale Ruggero Castrignanò. Sono un’ottantina anche se ne servirebbero almeno 120.  I turni sono massacranti. Ma gli stipendi sono d’oro. Anche se questo non lo dicono. Ci sono medici che arrivano a prendere buste paga che si aggirano intorno ai quindicimila euro al mese. E questo grazie a quegli accordi finiti sotto la lente di ingrandimento del direttore generale della Asl. Ma facciamo il punto. I medici del 118 non sono tutti uguali. Chi lavora alla centrale operativa di Foggia prende al massimo duemila e trecento euro mese. E la reperibilità non è pagata. Chi invece sta sulle ambulanze o fa il giro della provincia gode di super bonus. La convenzione prevede un tot a ora, fino a 140 ore mensili. Dopo queste cento quaranta ore, partono le tariffe maggiorate. I tetti lievitano dalle 140 alle 150 ore. Dalle 160 alle l80edalle 180 inpoi. “Dopo le 180 ore si arriva a cifre veramente stratosferiche”. Senza considerare le chiamate. “Ogni postazione infatti ha una specie di bonus in base alle chiamate ricevute. Una postazione come San Severo che riceve circa 1000 chiamate all’anno quindi cento al mese circa si può ben capire quanti soldi porta nelle tasche dei medici.”
I medici sicuramente non stanno con le braccia incrociate. Anzi. Il lavoro è molto. Ci sono 41 postazioni, due automediche (Volturino e Foggia) e un elicottero. “Il lavoro c’è ma c’è stata una ferma volontà di non assumere altro personale in passato. Il corso per medici di 118 è bloccato da due anni. E non si riesce ad avviarlo. Nonostante le continue lamentele di facciata che fanno i medici. Questo perchè non hanno interesse a fare assumere altra gente altrimenti perderebbero i loro privilegi. Ci sono circa novanta medici che hanno fatto domanda per il corso di specializzazione in 118. questo succedeva due anni fa. Adesso con l’arrivo di Castrignanò finalmente la torta è finita e se ne devono fare una ragione”. Il direttore generale Ruggero Castrignanò sembrerebbe disconoscere questi accordi e pare abbia deciso di mandarli alla Corte dei conti. Qualcuno in questi anni è arrivato a prendere buste paga di quindici ventimila euro. “Anche se si oppongono e chiudono non succede proprio nulla. Ci sono postazioni come Anzano e Manfredonia dove non ci sono i medici ma gli infermieri. Ci sono poi ambulanze dove c’è il medico soccorritore e non l’infermiere a bordo. E ci sono ambulanze senza medico. Adesso con l’elisoccorso la situazione è davvero cambiata. Possono fare quello che vogliono ma la pacchia è finita”. I medici sono 85 ma dovrebbero essere almeno 145. Loro, i diretti interessati, lamentano il fatto che il contratto decentrato tra il servizio di 118 e l’Asl di Foggia non viene rispettato. Ci sono operatori, che operavano nella zona dell’ex Asl Foggia 1 (Alto Tavoliere), che aspettano gli arretrati dal 2005. Tutti poi sono in attesa delle produttività del 2007 e del 2008. Ma nessuno ha mai parlato, fino adesso, della portata di queste produttività. “Certo dicono di stare peggio di quelli di Cerignola perché a Cerignola magari ‘avanzano’ solo tremila euro mentre loro decine e decine.” La Fimmg (Federazione Italiana Medici di Base) ha diffuso una nota stampa. “Noi chiediamo che venga rispettata la contrattazione aziendale e corrisposto il pregresso di due anni. E chiediamo l’adeguamento del contratto regionale. C’è un altro aspetto che non va sottovalutato. Ci sono medici che si sobbarcano anche duecento chilometri al giorno per garantire il servizio. Ci sono colleghi che hanno rinunciato ai riposi e che hanno a cuore la situazione. Oggi le postazioni del Gargano rischiano la chiusura”. Su questa situazione si è espressa anche la Cisl. “Siamo medici del 118 ma anche lavoratori e cittadini e abbiamo delle scadenze da rispettare (rate dl mutuo o altre incombenze) e non possiamo risolvere dicendo “scusate ma la ASL non mi ha pagato e vi pagherò quando potrò”. E ridicolo! Assistiamo da troppo tempo ad un notevole disinteresse da parte della ASL che ai tavoli di contrattazione ci promette tutto e poi vediamo le promesse disattese da altri dirigenti che decidono, in modo autonomo, o di non pagare le indennità spettanti o di sospenderle in base all’ispirazione del momento. Di fatto, a tutt’oggi non percepiamo le indennità e in più le mensilità ci vengono corrisposte con notevole ritardo!” La Cisl e la Fimmg denunciano il comportamento antisindacale dell’azienda sanitaria.
“Tale atteggiamento — si legge nella nota della Cisl — non solo è anti-sindacale ma è anche autoritario e chi lo ha deciso non ha rispetto per il lavoratore e non è a conoscenza di quanto buon lavoro noi medici del 118 svolgiamo e di come meritiamo quelle indennità.”
Daniela Tonti
L’Attacco