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Calcio/ Botte, proteste e partite sospese. Ma che succede in Terza Categoria?

Non si arresta la bufera che coinvolge il campionato di Terza Categoria. Scende in campo il Carpino (squadra che schiera solo giovani e che non ha nulla da chiedere al campionato). Michele Simone, da anni nel mondo dei dilettanti condanna gli episodi di violenza che hanno caratterizzato il torneo foggiano con ben 11 gare sospese negli ultimi 4 mesi, ammettendo le responsabilità di giocatori e dirigenti, ma punta anche il dito contro la classe arbitrale. Nel mirino, dopo Davide Palmisano di San Severo in Daunia Vieste – San Nicandro, il signor Giuseppe Croce di Foggia nella gara Carpino-Don Bosco Rodi
”Non abbiamo mai protestato dice subito il dirigente del Carpino – a noi del risultato importa poco: abbiamo una squadra di giovani e puntiamo a crescerli, ma
gli ultimi episodi parlano da soli: un arbitro (Giuseppe Croce di Foggia, ndc), che ha voluto deliberatamente “provocare” e infliggere una punizione definitiva alla nostra società con sanzioni disciplinari immensamente eccessivi sia per la nostra società che per i nostri tesserati, sono stati completamente travisati diventando frutto della fantasia. Tutti hanno potuto vedere il disastroso operato dall’arbitro. Mai visto un arbitro così provocatore, indisponente, vendicativo e prevenuto. Noi siamo rispettosi dei ruoli e diamo per certo che la buona fede si presume sempre e non ci appelliamo neanche ai reiterati soprusi arbitrali fin qui perpetrati nei confronti della nostra società”.
Episodi assurdi e ingiustificati, secondo Simone, che si ripetono. “Siamo convinti che gli errori degli arbitri fanno parte del gioco e vanno accettati, ma non ci piacciono però le persone che dicono bugie, che mentono pur sapendo di mentire. C’erano i giocatori e dirigenti della Squadra del Cuore di Rodi, c’erano i Carabinieri, c’erano i vigili urbani, c’era un pubblico educato e rispettoso anche delle “cantonate” del signor Croce. Siamo indignati per questa infame offesa ancor più aggravata da sanzione pecuniaria (250 euro di multa, mai così gravosa al Carpino). A malincuore chiudiamo questa doverosa precisazione su quanto accaduto”.