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Turismo/ Gli operatori garganici: “Sì, bravo Nicola…ma l’aeroporto dove stà?”

Ma n’do vai se l’aeroporto non l’hai? E’ questa la domanda che si pongono gli operatori del Gargano apprendendo la notizia del canale commerciale aperto da Nicola Vascello con la Romania. I big del settore turistico della Montagna del Sole, plaudono all’operato e alla vision dell’assesssore provinciale, ma fanno spallucce sapendo di avere sulla testa un’una spada di Damocle rappresentata dall’inefficienza operativa del sitema di trasporti, in primis l’aeroporto Gino Lisa, che è un vero tallone d’Achille di un territorio che per potenzialità paesaggistiche, enogastronomiche e strutturali non è secondo a nessuno.  Gli operatori si sentono ormai vox clamans in deserto, e le tentano tutte pur di mantenere competitivi territorio e strutture ricettive, perché, nonostante il nome Gargano ha assunto un certo peso specifico nel panorama turistico azionale ed internazionale, l’assenza di un sistema di trasporto rapido ed efficiente, devia verso nuove mete (Turchia, Spagna e Nord Africa) le attenzioni degli storici ‘clienti’. “E’ un’ottima iniziativa quella intrapresa da Vascello-dichiara a l’Attacco Gigi Manzionna, presidente del Cotup, perché giunta l’ora di puntare a mercati alternativi a quello tedesco, che è in crisi. I mercati dell’Est Europa, sono ideali perl a destagionalizzazione, in quanto questa gente fa già i bagni ad aprile, al contrario degli europei continentali, che lo fanno a giugno. Il Gargano è pronto per intraprendere questa nuova esperienza- aggiunge-. Non siamo nuovi a questo tipi d’approcci, in quanto agli inizi degli anni 90, noi storici operatori turistici garganici, facemmo un’operazione simile con Polonia e Cecoslovacchia, e i risultati furono soddisfacenti, anche perché all’epoca c’era il cambio marco tedesco – lira italiana favorevole, invece, oggi, con l’euro, i nostri margini di guadagno si riducono ogni anno sempre più”. E, infatti, non tutte le ciambelle, escono con il buco. “Il problema con i mercati dell’Est, sarà organizzare pacchetti turistici e voli ad  hoc – chiosa Manzionna-. Senza un aeroporto efficiente non andiamo da nessuna parte. Servono voli charter low cost per attrarre davvero questa clientela, anche se 7/15 soggiorno di 3 ore di pulman per lo spostamento da Bari al Gargano non è trascendentale”. E, l’inversione del trend di arrivi sul Gargano, è conferma da Paolo Rosiello, storico operatore turistico di Vieste. cecoslovacchi”. “Senza un aeroporto raccontiamo solo tavolette. Già negli anni 90 i polacchi lamentavano lo stress del pulman, figuriamoci ora che i nostri competitor offrono tutti i confort possibili. Il Gargano ha fascino, e questo è riconosciuto da tutti, ma senza infrastrutture legate alla logistica e ai trasporti, è impossibile ipotizzare una crescita economica, e la destagionalizzazione rimane una chimera irragiungibile -conclude-. Plaudo alla caparbietà dell’operazione di Vascello, perché i nuovi mercati sono sempre i benvenuti. Quelli dell’Est sono i mercati che si addicono molto al nostro turismo, e infatti, negli anni 90, io come precursore, ebbi un indiscreto successo con polacchi cecoslovacchi”. “Spero bene, perché Gargano ha bisogno di nuovi flussi di mercato-conferma Girolamo Notarangelo, titolare de la Gattarella di Vieste. Gli arrivi sul nostro territorio crescono anno dopo anno, ma non sono sufficienti per far lavorare tutte le strutture ricettive, che, quindi non riescono a rimanete competitive. Perciò, bisogna incrementare gli arrivi di turisti da segmenti di mercato nuovi e in crescita”. Ma, anche Notarangelo, si scoraggia al cospetto dell’inefficienza  dei sistema di trasporto. “Abbiamo tante possibilità e risorse, ma siamo paralizzati dall’assenza di voli charter. 150 posti garantiti da un volo che atterra a Foggia, non sono sufficienti per soddisfare i 45mila posti letto di Vieste. Com’è possibile che la Capitanata che vanta il 5l% dei posti letti della Puglia, ha a disposizione un aeroporto a mezzo servizio, mentre il resto della regione dispone di tre scali attrezzati? Per fortuna, qualche passettino in avanti l’abbiamo fatto grazie a Vascello, che ha davvero a cuore le sorti del territorio e del suo sviluppo economico – conclude-. Sono favorevole all’apertura ai mercati dell’Est, anche perché è da cinque anni che i flussi turistici garganici sono statici: tedeschi, inglesi, austriaci, belgi e francesi vanno per la maggiore, ma non danno grosse soddisfazioni”. Anche, Matteo D’Amato, uno dei big del turismo peschiciano, battezza positivamente l’operazione ‘rumena’ dell’assessore provinciale. “Tra dieci anni i maggiori fruitoti del turismo, saranno proprio i cittadini dell’Est Europa, che avranno a disposizione anche ingenti budget di spesa. E’ importante essere precursori. Anch’io ho avuto contatti, attraverso la Regione Puglia e il tour operator Guglielmi, con ungheresi e russi, che si sono dimostrati entusiasti per l’offerta turistica, ma i loro interessi gelano al cospetto dei problemi dei mezzi di trasporto-sottolinea-. Sulla carta, abbiamo le stesse chance di Taormina e Porto Cervo, ma tutto va maledettamente in salita, con l’assenza di voli charter low cost. Comunque, credo che in Capitanata, si stia facendo un’attenta ed efficace programmazione. Vascello è l’uomo giusto nel posto giusto. Questi sono approcci positivi, che non daranno risultati immediati, ma nel medio-lungo periodo”.
Matteo Palumbo
L’Attacco