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Maltempo: danni alle colture per 50 milioni di euro

Danni alle produzioni e alle strutture che superano i 50milioni di euro. Smottamenti, muretti a secco distrutti dalla violenza delle acque, fabbricati rurali allagati, orticole sradicate e danni incalcolabili alle colture cerealicole e agli allevamenti avicoli. 
E’ il bilancio da bollettino di guerra dell’inaspettata e violenta ondata di maltempo che si è abbattuta sulla provincia di Foggia.
“Si tratta di eventi calamitosi di eccezionale gravità – commenta con preoccupazione il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – che necessitano di risposte concrete quanto tempestive. La Coldiretti di Foggia ha chiesto la declaratoria del riconoscimento di stato di calamità e l’attivazione delle misure previste dal Fondo di Solidarietà Nazionale e dalla Protezione Civile per reperire risorse utili al ristoro dei gravi danni subiti dalle nostre imprese agricole. Intanto, l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Enzo Russo, ci ha rassicurato circa la tempestività delle procedure per la rilevazione del danno e l’accelerazione dei provvedimenti legati ai danni da maltempo di dicembre e gennaio. Purtroppo, il sistema di intervento in favore delle imprese agricole colpite da calamità è eccessivamente burocratizzato, per cui i tempi di erogazione sono divenuti biblici”.
I danni maggiori si registrano a carico delle produzioni cerealicole e orticole, con ripercussioni anche sul fronte occupazionale.
“E’ importante addivenire con urgenza – scandisce il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – alla delimitazione dell’area colpita, al fine di attivare senza indugi i benefici fiscali e previdenziali previsti. Così come l’impresa agricola è chiamata a conservare gli habitat naturali, a difendere il territorio e a proteggere le acque, secondo quanto definito dalla condizionalità, elemento fondante della nuova Politica Agricola Comunitaria e requisito indispensabile per accedere al sostegno finanziario erogato dalla Comunità Europea,  è altrettanto indispensabile che i territori rurali vengano tutelati rispetto ad eventi di tale eccezionalità, mettendo a disposizione dei coltivatori anche i fondi della Protezione Civile finalizzati al ripristino delle attività produttive”.