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Il Turismo tira ma Aeroporti Puglia esita sui voli charter

Federico Pirro è stato il più esplicito nell’affermare che Aeroporti di Puglia (pur chiamandola con il vecchio nome Seap) non sembra proprio fare il gioco del turismo foggiano. «Continuano a potenziare l’aeroporto di Palese, hanno già programmato altri lavori di potenziamento». Onde evitare che la giornata dell’economia si trasformasse in una giaculatoria nei confronti del «potere centrale» barese, amministratori, sindacalisti e insomma tutti gli intervenuti si sono ben guardati dall’appiccare la miccia lasciata accesa da Pirro. Però la provocazione, che poteva sembrare qualunquista un anno fa, oggi trova un certo fondamento. E richiama Aeroporti di Puglia ai suoi compiti istituzionali. Vediamo perchè. A proposito di lavori, al “Gino Lisa” di Foggia sono ancora in corso (nel senso che si sono bloccati) i cantieri per il raddoppio del piazzale oltre a una serie di altre cosucce come il bar-ristorante, i parcheggi e molto altro ancora. Viaggiando a questa velocità figurarsi quanto tempo occorrerà prima che l’ente gestore si ricordi che c’è da allungare la pista dello scalo di viale Aviatori. Ormai i dati di riempimento dei voli di MyAir sembrano dare ragione alle insistenti richieste di nuovi voli di linea che provenivano in anni ormai trascorsi dal territorio: l’ultimo report di aprile evidenzia 5.721 movimenti fra arrivi e partenze. Legittimo pensare che la situazione non è ancora strutturata, ma questo non giustifica Aeroporti di Puglia a trascurare alcuni aspetti anche d’immagine che fanno oggi del “Lisa” un perenne cantiere a cielo aperto.
Ha ragione Pirro quando dice che «il turismo di Foggia, Bari se lo sogna». Pensiamo cosa sarebbe se ci fossero anche i voli diretti sul Gargano e una seria politica di incentivazione dei charter. In queste condizioni (pista corta) un charter con i paesi dell’Unione europea risulta essere ancora troppo costoso per le tasche 1ei potenziali turisti. A maggior ragione bisognerebbe coltivare di più quest’idea, investire cioè su una potenzialità ormai acclarata che si è consolidata sul trasporto su gomma. L’Eurispes sostiene che l’aeroporto di Foggia ha un bacino potenziale di 1 milione di passeggeri. Forse esagerano. Ma un ente gestore ha il dovere di stimolare questa domanda, Altrimenti le accuse di «baricentrismo» non saranno più considerate «solite litanie».