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Peschici/ Kalena, scoperta una nuova incisione

Una nuova incisione sul muro perimetrale della Chiesa antica nel complesso monumentale dell’abbazia di Kàlena, raffigurante una Triplice cinta sacra (la terza, oltre alle altre due già rilevate e documentate da Gianfranco Piemontese nel libro “Chiesa e religiosità popolare a Peschici” di Teresa Maria Rauzino e Liana Bertoldi Lenoci) è stata scoperta dal team archeo-speleologico del gruppo Argod di San Nicandro, nel corso di una spedizione effettuata nei giorni scorsi.

 “A completamento del nostro lavoro racconta Giovanni Barrella, presidente del gruppo Argod e studioso di simbologia – abbiamo perlustrato le mura perimetrali esterne dell’Abbazja e, con nostra grande sorpresa, ci siamo imbattuti in una terza Triplice Cinta Sacra, affiancata da una sorta di freccia. Essa appare parzialmente coperta dal rivestimento d’intonaco e risulta profondamente incisa; due aspetti che de- notano una certa antichità. Ma ciò che ci ha lasciati sbalorditi èla sua collocazione, cioè sul muro esterno della Chiesa antica (cioè il nucleo più antico del complesso) orientata perfettamente sull’asse Est — Ovest, coincidente con il verso e la direzione della freccia incisa accanto.” L’escursione a Càlena dei giovani del gruppo Argod, da tempo impegnati nella realizzazione di documentari e reportage video-fotografici in tutti i siti di interesse storico-archeologico e naturalistico del Gargano, era finalizzata proprio una prima mappatura delle incisioni e dei graffiti presenti sui muri del complesso di Càlena, per studiarne la simbologia, con particolare attenzione proprio alle triplici cinte sacre già note e presenti anche in molti altri siti garganici, sulla cui simbologia stanno conducendo uno studio mirato. “Attualmente — spiega Barrella – siamo a conoscenza di ben 15 Triplici Cinte Sacre solo sul promontorio garganico, (numero che pensiamo sia sottostimato per via di alcuni indizi indiretti da noi individuati): San Nicandro G.co, Apricena, Vieste, Monte 5. Angelo, Manfredonia e Peschici.” Affascinanti e suggestive le ipotesi avanzate nel corso dei secoli sul significato di tale simbolo, fra le quali la più diffusa li ricondurrebbe ai Cavalieri Tempiari. Ma le sue origini paiono essere, in realtà, molto più antiche: “il triplice quadrato concentrico — prosegue infatti il presidente di Argod – è noto alla stragrande maggioranza di persone in tutto il mondo per essere uno schema ludico, che fece il suo ingresso nella storia in epoca imprecisata, ma sappiamo che i Romani già lo conoscevano e vi giocavano. La Triplice Cinta è stata rinvenuta dall’Irlanda all’Afghanistan, in tutto il territorio europeo e parte del vicino oriente, e in nessun’altra parte del mondo, graffita nel 90% dei casi su luoghi considerati da sempre sacri, non solo per il Cristianesimo. Una recente scoperta, al vaglio dei più illustri scienziati—aggiunge infatti Andrea Grana, astronomo, direttore scientifico di Argod ed appassionato di archeoastronomia – riferisce di una Triplice Cinta Sacra individuata sopra una delle pietre megalitiche dell’Acropoli di Alatri (Lazio).

Anna Lucia Sticozzi