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Regione Puglia/ Le liquidazioni prosciugano le casse

Molti consiglieri hanno chiesto un anticipo: “necessaria una variazione di bilancio”.

 

La crisi economica è arrivata anche tra i banchi del consiglio regionale. Tra i politici pugliesi è scattata la corsa per riscuotere la liquidazioni in anticipo e la Regione sarà costretta ad una manovra di assestamento per coprire tutte le richieste. Da qualche settimana la congiuntura sfavorevole ha cominciato a spaventare anche i consiglieri regionali, che, al termine di una costosissima campagna elettorale, stanno correndo ai ripari. Decine di rappresentanti del parlamentino pugliese stanno bussando alla cassa del presidente Piero Pepe per riscuotere un anticipo sull’assegno di fine mandato. A un anno dal termine della legislatura, le richieste per ottenere un terzo della liquidazione, sono state talmente tante da sbancare via Capruzzi.
L’assegno per il “reinserimento lavorativo dei consiglieri regionali”, si calcola moltiplicando l’ultimo stipendio dei rappresentanti pugliesi per gli anni della legislatura. Un bonus, quindi, che parte dai 5Omila euro per i giovani e cresce in base all’anzianità.
Nel bilancio approvato ad aprile, l’assessore Michele Pelillo, aveva appostato un milione di euro, nel caso in cui qualcuno avesse voluto chiedere l’anticipo del 33 percento di questa somma. Ma le richieste hanno superato la disponibilità e a luglio, costringeranno la Regione a immettere nuove risorse in questo capitolo di spesa attraverso la manovra di assestamento resasi necessaria per coprire il nuovo deficit sanitario.
Nella relazione allegata al Bilancio, il presidente Pepe, aveva già lanciato l’allarme: “Sono fortemente aumentatele richieste di pagamento anticipato dell’assegno di fine mandato. Qualora continuassero a pervenire più numerose di quelle previste, si renderà necessario provvedere ad un’implementazione del capitolo di spesa”. Non solo le richieste sono aumentate ma il bilancio del consiglio regionale, è stato gravato da un’altra novità: quattro pesi
i massimi lasceranno via Capruzzi prima del tempo: Baldassare e Silvestris verso il parlamento europeo, Tedesco al Senato e Potì alla provincia di Lecce e al comune di Melendugno. Riceveranno la liquidazione completa.