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Riforma del turismo: le nuove regole per mettere a norma le strutture alberghiere

“Stiamo lavorando nei tempi giusti per essere pronti ad andare in Aula. del resto il nostro obiettivo è quello di costruire un importante impianto normativo, una specie di norma quadro del settore. Ed è quello che stiamo facendo, stiamo lavorando anche in sintonia con la minoranza, le cui istanze e sollecitazioni sono tate in gran parte accolte”. Lo ha letto il presidente Dario Stefàno in apertura di seduta della quarta commissione consiliare che sta continuando il lavoro di approfondimento e di confronto sulla riforma del sistema turismo che norma le attività di settore in materia di programmazione, promozione e sviluppo dell’offerta turistica. Dopo aver ascoltato in audizione le istituzioni (Anci, Upi, Pro loco, Unioncamere e Apt), organizzazione dei consumatori Adoc e Movimento dei consumato) e i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati, è stata la volta dell’assessore regionale all’urbanistica Angela Barbanente che ha evidenziato alcuni particolari passaggi che richiedono un intervento legislativo in materia urbanistica. In particolare, la Barbanente ha parlato di residenze turistico alberghiere (“necessitano di essere normate affinchè l’offerta di strutture turistiche possa essere tutelata e sviluppata maggiormente”), di albergo diffuso (“anche questo è una lacuna che va colmata e per questo è in atto uno studio di fattibilità sui borghi minori sparsi sul nostro territorio”), di turismo rurale (“qui occorre invece semplificare le procedure, la norma è troppo obsoleta e va snellita”), di aree adibite a campeggi (“occorre che vengano favorite anche nelle aree rurali”) e infine di superfici e campi da golf (“occorre creare infrastrutture anche per destagionalizzare il turismo”). In relazione a questi specifici temi, l’assessore Barbanente si è impegnata, d’intesa con l’assessorato al turismo, “a mettere a punto specifici articoli di legge da inserire nell’articolato”. “Ma il vero punto di forza e qualificante dell’intero ddl — ha concluso l’assessore all’urbanistica — è il piano regionale dell’offerta turistica ricettiva. Un piano cioè che da un lato compia un censimento di tutti gli alberghi sorti sul territorio pugliese al di fuori di qualsiasi programmazione turistica, e dall’altro invece, proprio in virtù del censimento, possa programmare e pianificare nuove strutture laddove risulti necessario”. Per l’assessore regionale al turismo Massimo Ostillio “il piano regionale dell’offerta turistica ricettiva può rappresentare una guida che ci indichi dove andare a creare nuovi posti letto e dove invece andare a ristrutturare l’esistente. E questo per un migliore utilizzo del territorio e per una migliore offerta turistica”. Per Ostillio insomma “la Puglia è matura per disporre di uno strumento di questo tipo”.