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Scandalo sanità/ Spuntano le coop rosse

Spunta anche la Lega delle cooperative nell’indagine che riguarda Lea Cosentino in uno dei quattro fascicoli sul sistema degli appalti sanitari nelle Asl pugliesi e che martedì ha portato al dimissionamento della manager vicina al Pd. Cosimo Catalano, il quarto uomo coinvolto nell’indagine insieme a Gianpaolo Tarantini, all’imprenditore Enrico Intini e alla stessa Cosentino, è infatti il direttore generale della Supernova di Lecce, che si occupa di servizi e che aderisce a Legacoop.

 

Supernova, 750 dipendenti, è un’importante azienda che si occupa tra l’altro di pulizia, facchinaggio e manutenzione degli impianti in molti ospedali del Salento tra cui anche il «Fazzi» di Lecce. Nella vicenda che riguarda la Cosentino e Catalano la guardia di finanza si sarebbe concentrata su un piccolo appalto di pulizie (55mila euro) che l’Asl Bari non avrebbe però mai avviato. Gli inquirenti ipotizzano i reati di turbativa d’asta, corruzione in atti d’ufficio e associazione per delinquere: ritengono, evidentemente, che Cosentino stesse in qualche modo cercando di favorire Catalano così come avrebbe fatto nei confronti dell’imprenditore barese Enrico Intini. Il tutto sarebbe avvenuto con i buoni uffici di Gianpaolo Tarantini, il vero perno di tutto il Barigate, l’uomo che si trova al centro di tutte le indagini portate avanti in queste settimane dalla procura di Bari.

Quello dei servizi di ausiliariato rappresenta una fetta molto ricca degli appalti sanitari. Un mercato nel quale i soggetti collegati a Legacoop sono molto presenti, soprattutto in Puglia: negli ospedali baresi lavora ad esempio un’azienda collegata a Manutencoop, il colosso del global service «rosso». È lo stesso mercato in cui, qualche mese fa, era scoppiato il caso Romeo, l’imprenditore napoletano al centro di un’intricata tela di rapporti trasversali con il potere politico.

Il sistema delle cooperative è del resto molto presente in Puglia, sia negli appalti sanitari sia nella grande distribuzione organizzata. E non è un mistero che il principale referente delle Coop all’interno della giunta regionale sia il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sandro Frisullo, anche lui salentino come Cosentino e Catalano e anche lui tirato in ballo in questa vicenda per alcune telefonate con Tarantini. Nei confronti di Frisullo, come ha chiarito anche il procuratore Emilio Marzano, non ci sono comunque da parte degli inquirenti accuse di alcun genere. Il rimpasto nella giunta regionale deciso dal fgovernatore Nichi Vendola porterà comunque l’assessore dalemiano a lasciare l’incarico

Ieri pomeriggio il pm Giuseppe Scelsi ha interrogato Intini sia sulla questione che riguarda i rapporti con la Asl di Bari, sia per i suoi contatti con la Protezione Civile: sarebbe stato Tarantini in particolare a presentare l’imprenditore di Noci al sottosegretario Guido Bertolaso. «Riteniamo – dice l’avvocato di Intini, Federico Massa – che la sua posizione sia stata sufficientemente chiarita, abbiamo la certezza della tranquillità. Abbiamo anche portato elementi che, secondo noi, dimostrano l’estraneità ai fatti contestati».

La Cosentino invece attende ancora di essere ascoltata. «Nei prossimi giorni – si limita a dire il suo legale, l’avvocato Francesca Conte – mi recherò dal dottor Scelsi per chiarire i contorni della vicenda». Ma nel frattempo è giallo sulla posizione della manager: l’altro giorno l’assessore Tommaso Fiore aveva annunciato la «sospensione cautelativa» della Cosentino dall’incarico di direttore generale. La delibera approvata mercoledì e resa nota ieri racconta invece una storia totalmente diversa: il provvedimento (che secondo la difesa della manager non è ancora stato notificato) sembra costituire infatti l’avvio di una procedura di licenziamento che sarà concluso entro 30 giorni. La Cosentino ha già annunciato ricorso al Tar.

Massimiliano Scagliarini