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Scandalo sanità/ La Cosentino 5 ore dinanzi al Pm

Cinque ore di interrogatorio del direttore generale dell’Ausl di Bari, Lea Cosentino, dinanzi al pm Desirè Digeronimo, e l’ennesimo scambio di informazioni tra lo stesso magistrato, che indaga sui rapporti tra appalti nella sanità e politici, e il pm Giuseppe Scelsi, che ha sul tavolo l’inchiesta sulle escort e un filone d’indagine sempre nel settore sanitario. E’ quanto emerso oggi dal Palazzo di giustizia di Bari, dove si continua a lavorare sulle varie inchieste (in tutto sono cinque) scaturite dagli affari e dalle conoscenze dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini. Il dg Cosentino, per quanto si è appreso, avrebbe chiarito tutto in rapporto alle contestazioni mossegli dal pm. Cosentino è stata iscritta nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di associazione per delinquere e corruzione per un atto d’ufficio nell’inchiesta del pm Digeronimo sulla sanità pugliese, che nei mesi scorsi ha provocato le dimissioni dell’assessore regionale Alberto Tedesco, anche lui indagato. Già nel febbraio scorso, attraverso il suo legale, Cosentino aveva manifestato al magistrato inquirente la disponibilità ad essere sentita, avendo appreso dalla stampa – aveva fatto sapere – di essere finita sotto inchiesta.

Oltre a chiarire la propria posizione con riferimento all’inchiesta sugli appalti della sanità  pugliese, il direttore generale dell’Asl di Bari, Lea Cosentino,  nel corso dell’interrogatorio davanti al pm antimafia Desireè  Digeronimo, avrebbe fatto una panoramica molto ampia su diversi  aspetti della sanità pugliese oggetto di inchieste. La Cosentino, a quanto si è appreso, avrebbe parlato non solo sul funzionamento, in generale, della Asl da lei diretta, ma  anche sui rapporti sia con i fornitori delle aziende sanitarie,  sia con chi, a livello politico, individua indirizzi e  stabilisce direttive nel settore della sanità.
Dall’interrogatorio, dunque, che non avrebbe avuto come  oggetto il solo ruolo del dg Cosentino all’interno dell’Asl ed  eventuali singole contestazioni nei suoi confronti, e che non si  sarebbe limitato a specifiche delibere – a quanto si è appreso – sarebbero giunti, invece, ulteriori riscontri a quanto già  risulterebbe alla Dda di Bari dalle attività investigative  svolte fino ad ora. L’esito delle circa cinque ore di interrogatorio cui è stato  sottoposto il dg, in ambienti vicini all’inchiesta sarebbe  valutato in modo positivo.

Il dg dell’Ausl di Bari, nei cui confronti la giunta regionale pugliese ha avviato un procedimento di decadenza che sarà chiuso entro un mese, resta indagata anche per turbativa d’asta in un altro filone d’inchiesta, diretto dal pm Scelsi, su un appalto che coinvolgerebbe il gruppo imprenditoriale Intini (è indagato il titolare, Enrico Intini) e i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini. Quanto all’inchiesta sulle feste con escort in due residenze del premier Silvio Berlusconi, appare difficile che gli accertamenti vengano conclusi entro la fine di luglio. “Ci sono tempi tecnici” ha sottolineato Scelsi ai giornalisti, colloquiando informalmente nei corridoi del Palazzo di giustizia, e questo fa pensare che l’indagine verrà chiusa dopo l’estate. Non si sa invece quale sbocco potrà avere il filone d’inchiesta, in mano allo stesso magistrato, sul presunto giro di cocaina che avrebbe animato alcune feste con Vip organizzate da Gianpaolo Tarantini.