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La Polizia Municipale viestana in agitazione

Il sindacato invia una raccomandata al Sindaco per chiedere il pagamento degli straordinari svolti lo scorso anno e la regolarizzazione di turni e orari di lavoro

Da qualche giorno, gli agenti della Polizia Municipale di Vieste hanno decretato lo stato di agitazione della categoria.

In un comunicato diramato da Luigi Sabatelli, segretario regionale del sindacato Siccap/Sulpm, si specifica che le cause di questa decisione sono da ricercarsi in "turni di lavoro stressanti e privi di quella ciclicità, a breve termine, posta a garanzia dell’integrità psico-fisica dei lavoratori" ma anche per "la mancata programmazione dei riposi settimanali, dei turni di lavoro e degli orari".

Gli agenti della Polizia Municipale di Vieste lamentano anche la mancata liquidazione delle ore di lavoro straordinario accumulate lo scorso anno e la carenza di informazioni relative alla gestione delle ore eccedenti il servizio che andranno ad effettuare.

Dalla raccomandata inviata il 20 luglio dal segretario regionale del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale al Sindaco e al dirigente della Polizia Municipale di Vieste, si evince che non è la prima volta che sorgono degli attriti tra gli agenti municipali e la Pubblica Amministrazione: in data 4 maggio 2009, infatti, le parti avevano siglato un protocollo di intesa in cui si palesava la volontà di procedere "ad una contrattazione delle risorse necessarie, a ristoro de lmaggior impegno che si andavano ad assumere gli agenti di PM". La firma di questo accordo aveva placato gli animi tanto che dal sindacato erano giunte garanzie di non belligeranza.

"Ma la ‘tregua’ – si legge nella raccomandata – è stata rotta unilateralmente dalla amministrazione comunale di Vieste attraverso una serie di disposizioni contrarie e/o non attuative del prefatto accordo".

"Ad ogni buon fine – conclude  Luigi Sabatelli – questa organizzazione sindacale invita i responsabili dell’amministrazione comunale ad avviare le procedure di raffreddamento dei conflitti per giungere alla soluzione delle problematice evidenziate e per scongiurare una forma di lotta quale lo sciopero".

Sandro Siena