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Foggia/ PD diviso, e prime grane per il sindaco Mongelli

La candidatura di Raffaele Piemontese alla presidenza del consiglio comunale ha già spaccato il Partito Democratico. C’è aria di rivolta nell’ala franceschiniana del partito, che lamenta l’esclusione da ogni incarico nella neonata amministrazione comunale del capoluogo. Per questo una delegazione di consiglieri comunali ha incontrato il sindaco Mongelli. Non è dato sapere se hanno chiesto la sua mediazione, o se gli hanno già comunicato la decisione di non votare Piemontese. Il clima congressuale del PD, in ogni modo, inquina l’aria di palazzo di città. Il diretto interessato, nel frattempo, è fuori città, dalle parti di Taranto, per partecipare al matrimonio del vicesegretario regionale del PD, ultimo segretario dei DS, Michele Mazzarano, naturalmente della mozione Bersani. La candidatura del segretario cittadino a presidente del consiglio comunale, quindi, fa discutere. A disposizione dei sostenitori di Franceschini – praticamente quasi tutti ex margherita – rimarrebbe solo l’incarico di capogruppo e, in prospettiva, quello di segretario cittadino del PD, ruolo che Piemontese dovrebbe abbandonare una volta eletto presidente dell’assemblea. Tra i pretendenti alla successione l’ex sindaco Orazio Ciliberti, per niente defilato dal panorama politico e che in molti indicano come fautore della fronda. La grana non può non preoccupare il sindaco. Difficile, però, che a Foggia si replichi il caso Lucera, dove il partito di maggioranza relativa ( il PDL) ha votato un candidato diverso da quello indicato. Di certo la minoranza di centrodestra non starà a guardare, e spera in un blitz che sottolinei la fragilità dell’amministrazione e che porti, magari, uno di loro sulla poltrona più alta dell’aula consiliare.