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Sicurezza: reati in calo, allarme omicidi

Foggia al 7°posto nella classifica nazionale per numero di omicidi volontari. I dati del Viminale.

 

Meno omicidi, furti, rapine, scippi e borseggi. In Italia i reati denunciati nel 2008 sono calati dell’8% rispetto a due anni fa. E’ la fotografia  scattata dal Viminale. In particolare, la provincia di Foggia registrerebbe un calo del 7%: oltre 30mila gli atti delittuosi denunciati nel 2007, poco più di 28mila nel 2008. Anche se le percentuali maggiori  riguardano le città del Nord. Al Sud meglio di Foggia fanno solo Catanzaro e Avellino, mentre in Sardegna e in Sicilia sarebbero addirittura aumentati.  In Puglia il capoluogo dauno guadagna la maglia nera per il numero di omicidi volontari: in totale 17 nel 2008. 6 solo nella città di Foggia. Un dato che porta la Capitanata al settimo posto nella classifica nazionale. Segue Bari, con 16 omicidi. 7 a Taranto, 4 nel leccese, solo 3 nel brindisino. Va ricordato che è stato proprio il 2008 a segnare in Capitanata il riesplodere della guerra tra clan (che le forze dell’ordine riuscirono repentinamente a sedare) come anche la ripresa della faida del Gargano, ricominciato l’8 luglio di quell’anno con l’omicidio di Leonardo Ciavarrella. Mentre a Foggia, va ricordato nel settembre 2008 quello di Antonio Bernardo, esponente di spicco della società, la mafia foggiana. Seguono i furti d’auto, 3178 i provincia di Foggia, anche se la maglia nera in questo caso va a Bari, con 9552 furti. 1116 il numero di truffe e frodi informatiche, 1028 i furti in abitazione, 681 i furti con destrezza, 208 quelli con strappo, 403 le rapine, 251 i reati connessi allo traffico di stupefacenti. Qui Foggia occupa il penultimo posto nella classifica regionale. Davanti a lei le province di Bari, Lecce e Taranto. Dati, insomma, come già detto, che confermerebbero un calo dei reati in Capitanata del 7% . Almeno stando a quanto denunciato. E dunque, una foto parziale della criminalità sul nostro territorio. Perché oggi il problema più serio –come confermato qualche giorno fa dallo stesso questore di Foggia, Bruno D’Agostino, nel corso de L’altra campana- è costituto da ciò che invece non viene denunciato alle forze dell’ordine. Da ciò che resta nascosto, taciuto, per paura, per vergogna. Il riferimento è in particolare ai reati di usura ed estorsione, che ancora oggi in Capitanata restano ben al di sopra del campanello d’allarme.