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Manovra anticrisi, ecco la Puglia che non s’arrende

 Le graduatorie sono tutte consultabili da oggi sul portale dell’Assessorato www.sistema.puglia.it

 

Le imprese della Puglia scommettono sulla ricerca e sull’internazionalizzazione per uscire dalla crisi. Lo fanno con 386 progetti di altissimo profilo che programmano investimenti per più di 145milioni di euro, segno di una Puglia dinamica che, investita dalla crisi, è capace di guardare avanti, persino al di là dell’immaginazione, tant’è che le domande dei consorzi che si occupano di internazionalizzazione sono cresciute, rispetto all’anno scorso del 30% e quelle per la ricerca si sono moltiplicate per cinque. A raccontare tutto ciò sono cinque delle sei graduatorie previste per i bandi anticrisi già chiusi.

La quinta che riguarda gli «Aiuti agli investimenti in ricerca per le Piccole e Medie Imprese» è stata firmata ieri. Un traguardo che permette di trarre due conclusioni: da un lato è stato compiuto un ulteriore passo avanti verso il completamento della manovra, dall’altro i progetti di ricerca industriale inseriti negli elenchi ci offrono uno spaccato della Puglia futura. Una Puglia che anzichè piegarsi sotto i colpi della crisi economica globale, reagisce con fantasia e creatività cercando di innovare la propria produzione attraverso la ricerca. Così un’impresa che fabbrica bidoni si rigenera pensando di sviluppare prodotti di design con materiali riciclati.

E c’è chi pensa di inventare una nuova lampadina ecocompatibile ad alta efficienza e chi vuole recuperare gli acini piccoli dell’uva, che di solito vengono buttati, producendo integratori alimentari.

Persino le imprese sociali desiderano innovarsi passando dall’assistenza ai disabili all’invenzione di un congegno tecnologico che renda il turismo accessibile anche per loro. Non a caso il settore più gettonato dai progetti ammessi a finanziamento è quello delle «Tecnologie dell’Informazione e delle comunicazioni» con il 31% delle preferenze, il 20% delle imprese è interessato ai «Nuovi materiali e alle nuove tecnologie per i sistemi produttivi», l’«Energia» è scelta dal 13% delle aziende, alla pari «Agroalimentare» e «Meccatronica» con il 9% delle preferenze, seguito da «Ambiente» e «Biotecnologie per il benessere e la salute delle persone» entrambi con il 7% dei progetti, infine «Aeronautico, spaziale ed avionico» che interessa una quota pari al 4% delle imprese.

Si tratta di una storia davvero nuova per la Puglia cominciata con un record: il boom delle richieste che sono state per questo bando 294, cinque volte di più rispetto a tre anni fa quando le candidature per un avviso simile furono 56. Di queste 294, sono state valutate ammissibili 241.

Per la stragrande maggioranza appartengono ad aziende del Capoluogo (114 progetti), seguono le imprese di Lecce con 59 richieste, 25 sono quelle di Taranto, 22 di Brindisi, 16 di Foggia e 5 nella Bat. Le graduatorie già pronte in realtà sono cinque in tutto: oltre a quella della ricerca ce ne sono tre che agevolano i consorzi per i programmi di internazionalizzazione e infine la graduatoria per il contrasto all’usura.

L’uscita di questi elenchi indica che la Regione è pronta ad erogare i fondi alle imprese e che lo farà per una parte dei progetti dichiarati ammissibili, in base alle risorse disponibili. Per questo saranno finanziati con 28milioni di euro 77 progetti presentati per il bando «Aiuti agli investimenti in ricerca per le PMI» (sui 241 ammissibili); riceveranno circa 3milioni di euro 22 proposte presentate da altrettanti Consorzi turistico-alberghieri (su 36 ammissibili); stesso finanziamento per le 21 domande inoltrate da Consorzi agroalimentari (su 43 ammissibili) e per i 21 progetti (su 51 ammissibili) appartenenti ai Consorzi import-export, il totale è di circa 9milioni di euro.

Chiude l’elenco la graduatoria del bando per il contrasto all’usura che premia con 770mila euro dieci tra Fondazioni antiusura e Confidi (le ammissibili sono 15). Sui 386 progetti promossi in tutte e cinque le graduatorie, ne saranno finanziati 151 con le risorse disponibili, poco meno di 38mila euro.

La prossima sfida dell’Assessorato allo Sviluppo economico sarà cercare altri fondi: per accontentare tutti ci vorrebbero più di 47milioni. Un impegno per la Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, che sottolinea: «Faremo di tutto per trovare altri fondi come del resto è già avvenuto per altri avvisi. Oggi però, da amministratrice, voglio esprimere una grande gioia: le imprese interessate al bando per la ricerca sono piccole e medie, sono il nostro tessuto produttivo vero che oggi dimostra capacità di volare alto davvero sorprendenti. Ci ha stupito il livello qualitativo altissimo dei progetti anche da parte di aziende che in apparenza sembrano lontane dal mondo della ricerca. Un livello che esprime grande fiducia degli imprenditori nelle potenzialità della propria azienda e nell’accompagnamento della Regione e anche, permettetemi di dirlo, una dose di fantasia sorprendente.

Si legge in molti progetti il desiderio di rigenerarsi e questa rinascita passa per la ricerca. Penso sia una lezione di vita oltre che di economia. Queste imprese, che non sono nè grandi nè potenti, oggi dimostrano di essere già fuori dalla crisi perchè stanno già reagendo e la loro reazione è di grande positività. Davvero un esempio per tutti, anche per i colossi dell’economia».

Le proposte arrivate per il bando «Aiuti agli investimenti in ricerca per le PMI» (che si è chiuso il 20 marzo con 294 candidature), spaziano in ogni campo, dall’ambiente alla sanità, dalle comunicazioni all’arredo, dall’aeronautico all’agroalimentare. In molti casi saltano da un settore di partenza ad un altro completamente diverso. Per esempio un’impresa ha deciso di realizzare un progetto di meccatronica che trova applicazione nell’ambiente: intende fabbricare il prototipo di un sistema innovativo per la sterilizzazione di rifiuti infetti come quelli ospedalieri. Un volo ancora più grande per l’azienda di meccanica leggera che realizzava bidoni: adesso sogna di passare al design-arredo fatto con materiali riciclati. Altrettanto per l’impresa chimico-industriale che vuole studiare e sviluppare nuovi materiali nano-compositi per applicazioni aeronautiche e aerospaziali. Tanti i progetti ispirati alla sostenibilità ambientale. Un imprenditore desidera creare un lampada ecocompatibile ad alta efficienza utilizzando vapori di zolfo ad alta pressione, un altro vorrebbe convertire l’impiego di uva di Troia ad acino piccolo, che rappresenta una seconda scelta, trasformandola in integratori alimentari. Sempre nel settore agroalimentare opera l’impresa che sogna di pastorizzare ravioli e tortellini utilizzando una tecnologia a radiofrequenza che rispetto al processo tradizionale ne migliorerebbe la qualità.

Ci sono poi aziende che puntano a mercati alternativi con idee semplici solo in apparenza. È il caso dell’amplificatore per trasmissioni digitali terrestri in Cina, che attualmente non esiste sul mercato con simili caratteristiche di potenza. È stato elaborato da una casa editrice di Bari un programma che punta a convertire l’editoria scolastica tradizionale in contenuti multimediali. C’è poi il progetto tecno-sociale, in assoluto il più toccante. Appartiene ad un’impresa che si occupa di assistenza ai disabili. Attraverso la tecnologia, il programma di ricerca punta a trasformare il turismo in un’impresa accessibile anche per una persona diversamente abile. Per questo progetta un congegno innovativo per l’assistenza territoriale, l’orientamento e la guida del disabile in ambienti chiusi come i musei o in ambienti aperti «ostili» per le tante barriere tuttora irremovibili.

Le graduatorie sono tutte consultabili da oggi sul portale dell’Assessorato www.sistema.puglia.it. Gli elenchi riferiti al bando per il contrasto all’usura e a quello per i Consorzi turistico-alberghieri, agroalimentari ed import-export sono stati già pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia. La graduatoria per la Ricerca uscirà in uno dei prossimi numeri.