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Porticcioli turistici piano Regione-Governo per gli scali di Puglia

Nuova leva per il turismo dal Gargano allo Jonio.

 

Porti turistici, siamo alla fase del varo. La Puglia si prepara a quantificare la propria quota di cofinanziamento nella partita degli scali marittimi da diporto che si dispongono da Sud a Nord lungo la costa della regione che ha la maggiore esposizione sul mare d’Italia.
I piani finanziari e la progettazione degli interventi sono a carico di «Italia navigando», la società di Sviluppo Italia che sostanzialmente si occupa di interventi di carattere pubblico, in tutta Italia, con specifico riferimento ai porti turistici. La strategia per la diportistica pugliese è stata messa a punto nel corso di un incontro che i delegati di Italia navigando hanno tenuto con l’assessore regionale alle Opere pubbliche, Fabiano Amati. Tra i porti potenzialmente interessati quelli di primo livello di Bisceglie, Bari, Manfredonia, Monopoli, Taranto, Porto Cesareo, Castrignano, Trani, Melendugno, Maruggio, Otranto, Barletta, Margherita di Savoia, Mattinata, Vieste, Castro, Marciano di Leuca, S. Cesarea Terme e Nardò.
L’impatto del mercato del turismo diportistico sull’economia regionale non è trascurabile. Gli operatori del settore avanzano ormai da anni richieste per aumentare in maniera sostanziosa e non soltanto simbolica la capacità ricettiva del sistema degli scali pugliesi. Questo perché, a loro volta, ricevono sollecitazioni da potenziali utenti di tutta Italia interessati alla Puglia. La capacità ricettiva, come dimostrano alcuni studi, è in realtà cresciuta tra 2007 e 2009 di circa 900 posti barca. Ma il potenziale di domanda è di molto superiore. In realtà, la caratteristica dei porti di Puglia è quella di servire prevalentemente una clientela stanziale. Molto si potrebbe fare per intercettare, come detto, utenti in transito nel bacino del Mediterraneo (Adriatico), agganciando la sosta in barca all’offerta di itinerari turistici pugliesi tanto culturali che storici, religiosi e enogastronomici.