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Lavoro nero, nuova stretta in Puglia

Losappio: “irregolari al 16%? Inaccetabile. Chi sbaglia restituisca i soldi pubblici”.

 

Sarà una vera e propria campagna d’autunno. A prometterla è il neoassessore regionale al Lavoro, Michele Losappio che riapre in maniera formale la guerra a chi viola le norme in materia di tutela del lavoro. Sarà un’offensiva in tre mosse: a ottobre l’esito di una campagna di monitoraggio sulle condizioni del lavoro in Puglia affidata ad un pool di consulenti, quindi la concertazione con i sindacati e le categorie produttive per capire come mai l’attuazione «concordataria» della legge tra regione e datori di lavoro non sembra dispiegare ancora i suoi effetti e quindi le disposizioni attuative della stessa norma al fine di chiarire alcune zone d’ombra entro le quali qualcuno, più furbo di altri, continuerebbe a nascondersi.
«La recente iniziativa della Flai-Cgil nelle campagne della Capitanata – attacca Losappio – ha confermato nell’esperienza diretta dei sindacalisti la validità dei dati sul lavoro nero presentati dalla Cgia di Mestre. Ricordo che questi dati — pur riferiti al 2005 – denunciano quasi 3 milioni di lavoratori in “nero”, metà dei quali nel Mezzogiorno; lavoratori privi di garanzie, di tutele, ad altissimo rischio di incidentalità e spesso nelle mani dei caporali e della criminalità. La Puglia, con il suo tasso di irregolarità del 16,4%, offre purtroppo il suo contributo soprattutto nel settore agricolo, dell’edilizia e dei servizi ed è ben lontana dall’8% dell’Emilia o della Lombardia»