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Comunità Montana i 13 sindaci oggi decidono sul futuro dell’Ente

Imposta una riduzione drastico degli organigrammi.

 

I sindaci dei tredici comuni (Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano, Vieste) che fanno parte della comunità montana del Gargano si riuniscono questa mattina presso la sede dell’ente, a Monte Sant’Angelo, per una prima valutazione in merito al provvedimento della Corte costituzionale che ha riabilitato la comunità montana.
Intanto, la Regione forza i tempi per applicare la sentenza della Corte costituzionale che ha “risuscitato” le comunità montane pugliesi, soppresse a settembre dello scorso anno dal Consiglio regionale in attuazione della finanziaria 2008. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la parte della finanziaria che cancellava le comunità montane, in quanto la disciplina è di stretta competenza regionale. La stessa Corte ha bocciato la norma che disciplina la definizione della Comunità che, nella finanziaria si rifaceva a particolari parametri fisico-geografici. In particolare, la soppressione automatica delle comunità montane se, a farne parte, fossero stati, almeno per metà, paesi con un territorio non situato all’80 per cento della propria superficie a cinquecento metri sul livello del mare.
La giunta regionale soppresse tre delle sei Comunità montane pugliesi e, nello stesso tempo, rivide anche il numero dei consiglieri, appena un rappresentante per ognuno dei tredici comuni, rispetto ai tre precedenti; inoltre, un esecutivo ridotto, composto da un presidente e due assessori. Enti montani ridimensionati, dunque, nel numero dei consiglieri e della giunta.
I tredici Comuni che fanno parte dell’ente montano (Cagnano Varano, Carpino, Ischitella,
Mattinata Monte Sant’Angelo, Peschici, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano, Vieste) dovranno dunque, entro trenta giorni, nominare un solo rappresentante. Una vera e propria cura dimagrante che costringerà l’assise a selezionare nominativi e soprattutto a fare sintesi.