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Piano Regionale delle Politiche Sociali, se ne parla l’8 settembre

L’assessorato regionale alla Solidarietà ha avviato nei mesi scorsi l’iter per la stesura del II Piano Regionale delle Politiche Sociali per il triennio 2009-2011, recependo gli indirizzi già espressi dalla Commissione Regionale delle Politiche Sociali.

 

Sarà presentata martedì 8 settembre 2009, alle 15.30 presso la Sala del Consiglio della Provincia di Foggia in via Telesforo, la proposta relativa al nuovo Piano Regionale delle Politiche Sociali. L’assessorato regionale alla Solidarietà, infatti, ha avviato nei mesi scorsi l’iter per la stesura del II Piano Regionale delle Politiche Sociali per il triennio 2009-2011, recependo gli indirizzi già espressi dalla Commissione Regionale delle Politiche Sociali. Il percorso di lavoro, quindi, ha portato alla presentazione della prima proposta di Piano nel mese di luglio sia alla suddetta Commissione sia all’ANCI Puglia. Già in questa prima fase di confronto e di dibattito è stato possibile rielaborare i contributi e le proposte che hanno arricchito il documento di proposta iniziale, finalizzato a pianificare la programmazione sociale e socio-sanitaria regionale. Il documento è stato trasmesso, a partire dal 7 agosto, alle Amministrazioni provinciali, a tutti gli Ambiti Territoriali, alle Direzioni Generali delle ASL, alle rappresentanze regionali del partenariato sociale, con l’obiettivo di condividere le analisi e le scelte finalizzate a migliorare il volto dei servizi sociali in Puglia. “Si tratta di un incontro che riveste una importanza fondamentale nella definizione delle strategie che orienteranno le Politiche Sociali in Capitanata negli anni a venire – commenta l’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Antonio Montanino –. In questo settore, infatti, gli elementi della condivisione e della concertazione degli interventi assumono un rilievo istituzionale e politico di primissimo piano. La Provincia di Foggia si è già fatta carico, nei mesi scorsi, di attivare forme di partecipazione e di coordinamento politico che hanno riscosso l’apprezzamento di tutti gli attori coinvolti nella programmazione in materia di Politiche Sociali. Siamo pronti a farlo anche per ciò che riguarda il II Piano Regionale, nella consapevolezza che l’unità di intenti e di metodo può e deve rappresentare per il territorio un importante valore aggiunto”.Alla presentazione e discussione della proposta del Piano parteciperanno Elena Gentile, assessore regionale alla Solidarietà Sociale; Antonio Montanino, assessore provinciale alle Politiche Sociali; Anna Maria Candela, dirigente del Servizio Programmazione Sociale e Integrazione della Regione Puglia.  Di seguito l’articolazione del Piano Regionale delle Politiche Sociali Una prima parte è dedicata alla descrizione del contesto regionale così come fotografato nel momento di transizione tra il primo e il secondo ciclo di programmazione sociale regionale e alla illustrazione dei risultati raggiunti insieme alla criticità rilevate.Una seconda parte, invece, è focalizzata sulla definizione delle strategie per il triennio che sta per cominciare, finalizzate a dare stabilità al sistema integrato di interventi e servizi sociali e sociosanitari e, insieme, ad individuare elementi innovativi sia sul versante dell’assetto istituzionale che su quello dell’assetto operativo. La terza parte affronta il tema della programmazione sociale per macrotipologie di intervento, nell’ottica di fissare obiettivi di servizio regionale verso cui tendere con i Piani Sociali di Zona di tutti gli ambiti territoriali sociali, al fine di dare un tratto di omogeneità, di equità distributiva e di pari opportunità di accesso a tutti i welfare locali che compongono il welfare regionale. La quarta parte si occupa della ricostruzione del quadro complessivo delle risorse finanziarie disponibili per il finanziamento della seconda triennalità di programmazione sociale degli Ambiti territoriali sociali, che offre importanti indicazioni operative volte ad assicurare a ciascun Ambito territoriale la necessaria dotazione finanziaria per la programmazione a regime dei servizi che concorrono al perseguimento degli obiettivi di servizi assegnati, ma anche per dare continuità ai servizi già avviati, nel periodo di transizione tra il I e il II triennio, in relazione allo stato di utilizzo delle risorse e alla effettiva capacità di spesa degli stessi Ambiti; La quinta parte, infine, è orientata alla sfida dell’innovazione degli assetti istituzionali e organizzativo-gestionali per favorire una governance più matura e per raggiungere obiettivi di integrazione sociosanitaria ampiamente condivisi e a lungo inseguiti, la cui concretizzazione è ormai imprescindibile e inderogabile, insieme al superamento di tutti quegli elementi di criticità che hanno non di rado costituito un freno alle possibilità reali di costruzione dei sistemi di welfare locali in molti ambiti territoriali.