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Inchiesta Sanità Puglia la “gola profonda” è a Milano

"Se lo sa la procura qui vi arresta tutti…". E’ questo stralcio di intercettazione, incrociato con una serie di elementi documentali raccolti nelle ultime ore, che avrebbe permesso ai carabinieri di raccogliere nuovi elementi d’indagine su presunti abusi compiuti nella gestione politico-amministrativa dell’assessorato regionale alla sanità della Regione Puglia. L’intercettazione è dei mesi scorsi. A parlare è un dirigente dell’assessorato. A registrare la conversazione una microspia piazzata dai carabinieri del nucleo investigativo. A cosa faccia riferimento l’interlocutore non è certo ma le voci che si rincorrono parlano di un atto amministrativo che in assessorato, nei mesi scorsi, stavano studiando a tavolino per favorire – secondo l’accusa – persone ritenute vicine all’allora assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco (Pd), dimessosi il 6 febbraio scorso dopo aver appreso di essere indagato e poi ripescato al Senato al posto di Paolo De Castro, eletto all’Europarlamento. A quell’atto apparentemente illecito i carabinieri sarebbero arrivati nelle ultime ore.

Ma c’è di più. Il primo settembre scorso il capitano dei carabinieri Michele Cataneo e il pm della Dda Desirè Digeronimo sono stati in missione a Milano. Nel capoluogo lombardo hanno ascoltato un misterioso testimone che avrebbe offerto un contributo rilevante per far comprendere meglio il modo in cui sono stati gestiti gli appalti nella sanità pugliese e sul ruolo determinante che avrebbero avuto i politici del centrosinistra nella gestione del business. Su questo interrogatorio non si sa null’altro.

Poco di più si sa invece dell’interrogatorio di un’ora a cui è stato sottoposto ieri sera, in una caserma dei carabinieri di Bari, l’imprenditore Gianpaolo Tarantini. Questi è stato ascoltato come indagato in procedimento connesso assistito dal suo legale, avv.Nicola Quaranta.

Al pm Digeronimo ha parlato dei rapporti d’affari che ha avuto negli anni scorsi con i figli dell’ex assessore Tedesco (titolari di aziende che forniscono protesi) e della società che con uno di loro aveva fondato. “Ma – avrebbe ricostruito "Mister protesi" – gli affari non andavano bene e si decise di sciogliere la società”. Da allora Tarantini e Tedesco sono diventati nemici e spietati concorrenti nella fornitura delle protesi sanitarie. In un’occasione – emerge dalle indagini in corso – Tedesco venne invitato ad una manifestazione elettorale organizzata da un suo referente politico ma decise di non presentarsi dopo aver saputo che era presente l’immancabile ‘Gianpì Tarantini.