Escort e droga, tutto in 5 interrogatori.
Si insedia questa mattina a Bari il nuovo procuratore Antonio Laudati, direttore generale della giustizia penale del ministero della Giustizia, che prende il posto di Emilio Marzano. Dovrà subito destreggiarsi tra le inchieste sulla sanità pugliese che hanno provocato un terremoto giudiziario che ha già travolto la giunta di Nichi Vendola. Tra queste indagini ce n’è una in particolare che ha fatto molto parlare ed è quella che porta la firma del pm Giuseppe Scelsi. Un’indagine che ruota attorno ad un personaggio chiave: Gianpaolo Tarantini, noto imprenditore barese che in cinque interrogatori ha raccontato al magistrato la sua verità. Sono cinque gli interrogatori che vanno dallo spaccio di droga durante le feste vip dei baresi, al traffico di ragazze escort accompagnate nelle residenze del premier Silvio Berlusconi fino al malaffare della sanità pugliese condito con appalti pilotati e manovre truffaldine per l’approvazione di delibere. Filoni d’inchiesta avviati dopo l’ascolto di alcune intercettazioni che hanno provocato un terremoto giudiziario che ad oggi è ancora in piena attività. Il 27, 28, 29 e 31 luglio scorsi l’imprenditore è stato ascoltato dal pm inquirente. Interrogatori avvenuti in gran segreto negli uffici della sezione aerea della guardia di finanza. Sempre di pomeriggio. Lontano dai movimenti dei mass media davanti al palazzo di giustizia di via Nazariants.
Filone escort – Diciotto incontri a palazzo Grazioli con il premier Silvio Berlusconi. Trenta ragazze che accompagnate da Tarantini hanno frequentato i salotti del presidente del Consiglio: undici di loro avrebbero consumato con lui un rapporto intimo. Ad altre ragazze sono stati rimborsati i biglietti aerei e dell’albergo. Oppure sono state pagate preventivamente per una eventuale prestazione sessuale a palazzo Grazioli a volte mai avvenuta. Retroscena scottanti che emergono dall’interrogatorio del 29 luglio iniziato alle 15 e 13 e terminato alle 18 e 16. Tarantini conferma di aver accompagnato Patrizia D’Addario, Barbara Montereale e Lucia Rossigni il 4 novembre 2008 e di aver corrisposto 1000 euro alla D’Addario. Parla anche di Vanessa Di Meglio «E’ una mia carissima amica, che ho conosciuto per il tramite di mia moglie circa 10 anni fa. Tendenzialmente la stessa non è una professionista del sesso ma all’occorrenza non disdegna di essere retribuita per prestazioni sessuali». Racconta di aver favorito le prestazioni sessuali della Di Meglio Berlusconi in due circostanze a Roma. L’elenco delle donne è racchiuso in 4 pagine di verbale. Tra i politici che hanno usufruito di prestazioni sessuali delle ragazze immagine di Tarantini ci sarebbe anche Sandro Frisullo, ex assessore regionale alle attività produttive. Tarantini dice al pm che Maria Teresa De Nicolò era una escort e di averla pagata affinché effettuasse prestazioni sessuali in favore di terzi. Le avrebbe corrisposto 500 euro per le prestazione a Bari e 1000 euro per prestazioni fuori Bari. Gli incontri sessuali sarebbero avvenuti in un appartamento di via Giulio Petroni angolo via Extramurale Capruzzi. «Ricordo di aver accompagnato la De Nicolò in quell’appartamento al fine di farla incontrare con lo stesso Frisullo, sicuramente prima dell’estate 2008». Le attenzioni di Frisullo gli avrebbero consentito un’accelerazione dei pagamenti per le prestazioni effettuate dalle sue aziende e l’esecuzione di una delibera adottata in materia di acquisto di tavoli operatori. Avrebbe inoltre organizzato una cena elettorale in favore dell’onorevole D’Alema presso il ristorante ‘La Pignata’ nel 2007. Alla cena erano presenti primari e dirigenti sanitari, il sindaco Emiliano, il vice coordinatore regionale del PD Dr. Mazzarano. Avrebbe inoltre favorito nel 2007 e nel 2008 due prestazioni sessuali tra Vanessa Di Meglio e Sandro Frisullo.
Filone droga – Lo cessione di cocaina nelle feste vip di Bari e in note località italiane viene minuziosamente descritta da Tarantini in due interrogatori: il primo il 28 luglio e il secondo il 31 luglio. Nella prima audizione parla del coinvolgimento di Massimo Verdoscia e Alessandro Mannarini entrambi arrestati il 7 agosto scorso. Poi parla di una grande festa tenuta al Gorgeous in occasione del 30˚ compleanno della moglie Nicla alla quale hanno partecipato molti nomi della Bari bene. «La maggior parte degli amici intervenuti alla festa so essere consumatori occasionali di cocaina ma non sono in grado di affermare con certezza se quella sera ne fossero in possesso o se ne avessero consumata. Era abitudine di questo gruppo di amici, consumare cocaina dopo le cene anche nei bagni dei ristoranti nei quali ci recavamo a turno dopo essercela passata».
Filone sanità – Il 27 e 29 luglio Tarantini ha parlato del filone sanità che vede indagati Vittorio Patella, primario della seconda clinica di Ortopedia del Policlinico e Ilaria Tatò, direttrice sanitaria del centro di riabilitazione ‘Corbero srl’ e spiega che la «Tatò avrebbe convinto dietro riconoscimento di una somma di denaro in proporzione al numero di pazienti inviati, una serie di medici di base massimalisti ad inviare i propri pazienti presso i centri della Tatò per visite specialistiche nel settore ortopedico di modo che la stessa potesse di seguito inviare quei pazienti alla clinica diretta dal Prof. Patella in modo tale da consentire un incremento degli interventi del prof. Patella e quindi un incremento delle nostre forniture in favore della Clinica del Prof. Patella». Dopo quell’incontro Tarantini ha confessato che le vendite delle protesi della sua ditta sono aumentate. Nell’interrogatorio del 27 luglio Tarantini scagiona l’imprenditore Enrico Intini e Lea Casentino, ex manager della Asl Bari dalle responsabilità di presunti accordi relativi ad un appalto mai avvenuto. Per entrambi il pm ha fatto richiesta di archiviazione.
Angela Balenzano