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Comunità Montana del Gargano è guerra tra presidente e segretario

Una seduta consiliare della Comunità montana del Gargano che è stata per il suo presidente pro tempore, Nicola Pinto, l’occasione per puntare l’indice nei riguardi del segretario dell’ente, Ugo Galli, responsabile, a suo dire, di negargli addirittura l’uso della fotocopiatrice.  Pinto e alcuni assessori avevano richiesto anche la consegna di alcuni atti ma la risposta del responsabile della segreteria dell’ente, sarebbe stata “picche”. Per Pinto si tratta di una “situazione incresciosa” che lo costringe – ha anticipato – a rivolgersi al Ministero della funzione pubblica perchè invii “un’ispezione negli uffici della Comunità Montana dove – a suo dire – su nove dipendenti, ben cinque sono dirigenti”. Che il clima che si respira nell’ente montano non sia proprio dei migliori è soltanto un eufemismo, per via delle note vicende in cui sono coinvolti il presidente Pinto e l’assessore, Giuseppe Maratea, nei confronti dei quali presso il tribunale di Foggia si sta celebrando il processo a loro carico essendo stati accusati di aver intascato una tangente. La fase dibattimentale sarebbe alle sue ultime battute, tant’è che si suppone che la sentenza possa essere emessa fra qualche mese, ma non si possono escludere tempi più brevi. Si è parlato poco o niente di politica e riorganizzazione dell’ente, dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha “ridato vita” alle tre (sulle sei) comunità pugliesi soppresse lo scorso anno dalla regione, in applicazione della finanziaria 2008. La massima Corte ha ritenuto illegittime le parti della finanziaria 2008 che cancellavano le comunità montane, in quanto la disciplina è di stretta competenza regionale.
Francesco Mastropaolo