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Omicidio Li Bergolis: torna la faida del Gargano

Ciccillo ucciso a Monte Sant’Angelo.

 

Torna la faida del Gargano e torna nella maniera più drammatica. Ieri sera Ciccillo Li Bergolis, 67 anni, è stato ucciso a Monte Sant’Angelo nei pressi del suo deposito di attrezzi agricoli, in contrada Stamburando. Ciccillo Li Bergolis era ritenuto a capo dell’omonimo clan che da oltre 40 anni è in guerra con i rivali degli Alfieri-Primosa. Una vera e propria esecuzione mafiosa quella che ha ucciso Ciccillo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del reparto operativo di Foggia nella tarda serata di ieri l’allevatore dopo aver lavorato all’interno del suo deposito stava mettendo l’acqua nel radiatore per andare via quando qualcuno gli ha sparato un colpo di fucile a pallini raggiungendolo all’emitorace sinistra. La vittima è caduta supina al terreno e il killer gli ha sparato sei colpi di pistola, calibro 9×21 in faccia. A dare l’allarme ai carabinieri sono stati i familiari della vittima che intorno alle 22 e 30 di ieri sera non vedendolo rincasare si sono recati al deposito, scoprendo il congiunto era stato ucciso.
Ciccillo Li Bergolis quando è stato ucciso aveva con se una pistola calibro 7.65, con matricola abrasa: segno, molto probabilmente che l’allevatore temeva per la sua vita e per questo girava armata. Un’altra ipotesi è che Li Bergolis ieri sera aveva un appuntamento con qualcuno di cui non si fidava. I carabinieri del reparto operativo per tutta la notte hanno sentito quindici persone e sottoposte allo stub, l’esame che serve per verificare la presenza di polvere da sparo su corpo e indumenti a sei persone. Tra i soggetti sottoposti allo stub appartenenti alla famiglia Romito e anche ai rivali di sempre Alfieri-Primosa.   Un omicidio di mafia e legato sicuramente alla faida tra gli allevatori del Gargano. Ora bisogna stabilire se l’agguato a Ciccillo Li Bergolis sia stato deciso e messo a segno per vendetta dagli Alfieri-Primosa, una rivalità che va avanti da oltre 40 anni, contrassegnata da circa 40 omicidio. La morte di Li Bergolis potrebbe essere anche la risposta all’omicidio di Franco Romito, l’allevatore di Manfredonia, ucciso il 21 aprile scorso e un tempo considerato alleato della famiglia Li Bergolis.