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L’ Asl non paga i debiti: niente medicine nelle farmacie foggiane

Non è bastata la serrata dello scorso 4 novembre per risolvere la vertenza dei farmacisti in provincia di Foggia, creditori con l’Asl e di conseguenza con la Regione per oltre 45 milioni di euro. Così dal prossimo 22 novembre i cittadini della Capitanata potrebbero essere costretti a pagare direttamente le medicine.  Insomma, una situazione di grande disagio che continua ad essere trattata con «indifferenza» a parte alcune interrogazioni presentate dai consiglieri del Pdl alla Regione (Ruocco e Zaccagnino), una dura presa di posizione dell’europarlamentare Salvatore Tatarella e la solidarietà del presidente della Provincia, Antonio Pepe.

«Ad una settimana dalla corale manifestazione di tutte le farmacie di Capitanata, i nostri interlocutori, locali e regionali, continuano a mantenere la linea del silenzio. Forse per qualcuno sette giorni possono sembrare pochi, per i farmacisti è un’altra settimana che si somma a settimane, mesi ed anni di mancate risposte e di accordi negati», spiega Gianfranco Curato, presidente dell’Associazione titolari di farmacia della provincia di Foggia.

«Il Consiglio direttivo dell’associazione, suo malgrado, nel prendere atto che delle due mensilità annunciate come erogate, ne risulta accreditata solo una e che dei promessi incontri con i responsabili regionali non vi è traccia, ha riconvocato per il giorno 22 novembre una nuova assemblea straordinaria perché la stessa deliberi per quanto di conseguenza. I fatti ormai sono ben noti a tutti per ritornare sull’argomento», rimarca Curato che aggiunge: «Preme solo evidenziare alcuni aspetti in ordine alle responsabilità che ne scaturiranno e sui doveri di una pubblica amministrazione. Se il giorno 22, come prevedibile, si consumerà l’atto finale (pagamento diretto delle medicine, ndr), i farmacisti non ne hanno alcuna responsabilità».

Insomma, una situazione che rischia di travolgere il già precario sistema sanitario della Capitanata. I farmacisti attendevano almeno una convocazione, un chiarimento. Nulla di tutto questo.

«La farmacia ha tanti crediti nei riguardi del Sistema Sanitario, tanti quanti sono i debiti nei riguardi del sistema creditizio. Debiti contratti per assicurare i farmaci ai cittadini. Ad ogni lavoro corrisponde un compenso, per le farmacie, i danni subiti hanno eroso completamente i margini. Chi amministra dovrebbe identificare strumenti e procedure tali da garantire che sia la pubblica amministrazione debitrice, e non i creditori, a rivolgersi al sistema bancario per sopperire alle carenze di liquidità», afferma infine il presidente dell’associazione dei farmacisti di Foggia.
Filippo Santigliano