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Verso le Regionali 2010/ Oltre al turismo c’è di più (4)

Spina Diana, l’ex sindaco di Vieste, contro l’accentramento di Foggia&Co.

 

L’ex sindaco di Vieste e parlamentare di Forza Italia Mimì Spina Diana è costretto in casa da due mesi a causa di un fastidioso mal di schiena. Sta, però, seguendo con interesse il fermento all’interno del Popolo della Libertà per le prossime Regionali e annuncia che presto tornerà a mettersi in moto per svegliare la Montagna del Sole. L’Attacco lo ha intervistato sul tema della partecipazione degli uomini e delle donne del Gargano ai processi decisionali delle postazioni che contano e sull’attuale irrilevanza politica del promontorio.
 Onorevole Spina Diana il Gargano sembra avviarsi verso un periodo di lunga mancata rappresentanza in Regione. Sarà luogo di saccheggio di voti. Che ne pensa?
Intanto vi è ancora qualche incertezza sulla compilazione delle liste. Sulle candidature potrebbe esserci qualche sorpresa. Gatta è garganico. Se l’elettorato del Gargano è intelligente dovrà indirizzare i suoi voti su di lui per avere un suo rappresentante in Regione. Se li vuol dividere voterà qualche’altro nome. Questa è la lettura più semplice. Il Gargano deve votare quei pochi che nel centrodestra hanno possibilità, ma questo è scontato. Dall’altra parte mi sembra ci sia Campo.

E forse Gaetano Prencipe, ma si tratta sempre di sipontini.
Non credo che possano candidare entrambi. Il Pdl non potrà continuare a mantenere questa linea con il Gargano. L’assenza di rappresentanti garganici nella Giunta provinciale è sintomatica. L’e componente di Forza Italia ha ricevuto molta disattenzione. Il Gargano manca del tutto nella progettualità della Provincia. Il Gargano fatto di uomini e verso i nostri rappresentanti si è dimostrata scarsa attenzione.

Perché secondo lei?
Forse non hanno compreso, non hanno presente le capacità economiche del Gargano, le sue potenzialità di sviluppo. Sono convinto che Pepe ne sia consapevole e spero che possa porre rimedio nel breve medio termine.
In Provincia il Gargano reclamava l’assessorato al Turismo, che poi è stato affidato al presi dente dell’Apt Nicola Vascello. Cosa ne pensa?
Non ho capito perché quasi debba parlare solo di turismo. Perché? Siamo forse un popolo minore rispetto al Subappennino di Carmelo Morra e Lello Di Gioia? Perché il Gargano non può ambire all’assessorato alla Programmazione Economica o al Bilancio? Questa considerazione del Gargano come terra turistica è superficiale. Non siamo affatto marginali.

Ritiene dunque che Giandiego Gatta sia la giusta sintesi per andare oltre la mera svalutazione turistica?
Gatta è l’unico candidato nel Pdl che ha una sua rappresentanza. E stato per molti anni presidente del Parco e ha rapporti in tutto il territorio. Bisognerà vedere se i candidati saranno nove o undici se sarà candidata una donna Conosco sette, otto nomi che dovrebbero essere certi.

Anche Carmine D Anelli, il sindaco di Rodi, sarà candidato. Sta già lavorando molto sul territorio in caccia di consenso. Potrebbe minare il presidente del Parco?

Credo che D’Anelli entrerà nella lista della nuova Puglia Prima di Tutto. Non mi risulta sia nel Pdl.
La situazione del Pdl oggi e molto complessa non so nelle altre componenti stiano messi meglio ma nel Pdl tutto segue gli ordini di caserma. I vari colonnelli o i caporali di provincia faranno i nomi fino all’ultimo saranno loro a decidere.

Negli Anni Novanta il Gargano sembrava proiettato verso un’esplosione economica e sociale. La classe dirigente aveva in Monte Sant’Angelo la sua culla. Oggi, a Monte si approvano leggi per favorire gli interessi privati edilizi degli assessori. Cosa è successo?Cosa è cambiato da allora?

C’è stato un bel periodo, sì. Anche a Monte furono gli anni del risveglio nonostante qualche crisi amministrativa. Negli ultimi quattro-cinque anni si è andati verso un rallentamento delle iniziative e delle figure. Le direzioni dei partiti devono prestare maggiore attenzione alle esigenze garganiche, invece, vedo una chiusura, una divisione a tutto vantaggio di un accentramento su Foggia, San Severo e Manfredonia. Il Gargano è stato isolato dalla programmazione, dai Fondi Fas. Tutti gli interventi sono in via esclusiva concentrati a favore di tre o quattro presenze. Pepe non c’entra, fu la Giunta Stallone a organizzare. Il presidente Pepe al suo insediamento ha trovato tutto il pacchetto già pronto. Con l’amministrazione di centrodestra il pacchetto è stato solo rifinito. La fase consultiva è stata definita in precedenza. E anche la Comunità Montana e il Parco del Gargano hanno potuto giocare un ruolo molto marginale nella programmazione.

I viestani la considerano il prossimo sindaco di Vieste. All’Hotel Falcone era chiamato già sindaco. È vero, correrà per le prossime comunali? Sarà nuovamente primo cittadino?

Se ne parla, ma è ancora un po’ presto. Ci vuole ancora un anno e mezzo. Dopo Natale potremo cominciare a discutere. Vediamo.
Si discute molto del valore dei centri storici nei paesi a forte valenza turistica. Che idea si è fatto in merito? Vieste è mutata?
Commercialmente il nostro centro storico è abbandonato d’inverno. Fino a quando ci furono operazioni congiunte tra il Comune e il Parco c’è stata una tutela attiva, un esempio è il recupero dei portoncini. Oggi c’è una distruzione del gusto e dell’arredo.

Nella prima uscita pubblica dell’associazione viestana Gargano Europa all’Hotel Falcone Franco Salcuni ha evidenziato lo scadimento qualitativo degli uffici tecnici e il conseguente depauperamento professionale delle maestranze. Vale anche per Vieste, è d’accordo?
Sono totalmente d’accordo. Gli uffici tecnici sono impreparati. Mi è spiaciuto non esserci. Anche gli ordini professionali, che non vedo l’ora siano aboliti, devono dare una sferzata. Un tempo facevano dei convegni, gli ordini dovrebbero aggiornare, educare. Bisognerebbe specializzare i professionisti, le maestranze. Abbiamo perso i cap’mastr, che erano coloro che sapevano intervenire sull’antico con un recupero culturale.

Onorevole, crede che l’assenza di un ceto dirigente garganico concorrenziale sia causato dall’impoverimento culturale generale della società civile?

E difficile dare un giudizio generalizzato. Probabilmente c’è un vizio antico tutto garganico, che è la rassegnazione dell’isolamento, che nei mesi invernali prevale sull’iniziativa. ti un aspetto mentale, un abito. Sul territorio in questo momento ci sono tanti giovani brillanti, che vedo defilati.
Qualche nome?
Preferisco non segnalare nomi.
È cambiato qualcosa se solo poco più di dieci anni fa il centro- destra del Gargano con lei riusciva a mandare al Parlamento un suo rappresentante, non le pare?

Sì, furono intraprese delle attività importanti, ma non c’ero solo io. Anche Peschici si risvegliò. Fu un bel periodo all’interno di Forza Italia. Devo dire che anche nel centrosinistra c’erano delle belle presenze. Spero che la carenza di personalità garganiche politiche di spicco sia un fattore passeggero, perché non posso credere che lo spirito di progresso, di sviluppo e crescita si sia esaurito. Il fenomeno dell’isolarsi non durerà. Spero di rimettermi in sesto presto per ricominciare a intessere rapporti con gli amici sparsi sul territorio. Ma non anticipiamo.

Antonella Soccio
L’Attacco