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Tumori al seno, screening in aumento: +8% in Puglia

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Colpite ogni anno circa 1.700 donne, 500 le vittime.

 

Trenta per cento di donne controllate nel 2008, con un + 8% rispetto al 2007. A circa due anni dal “varo” dei programmi di screening in Puglia per la prevenzione del Tumore del Seno, arrivano i primi dati importanti. E molto positivi. Balza all’occhio soprattutto la buona risposta delle donne pugliesi a queste importantissime attività di prevenzione.

Un dato confortante, che spinge a proseguire nella direzione della diagnosi precoce e dei controlli gratuiti per la prevenzione del tumore del seno che, lo ricordiamo resta la prima causa di morte nelle donne tra i 35 e i 44 anni e la seconda per le donne oltre i 55 anni. Ogni anno colpisce circa 36 mila donne nel nostro Paese e si verificano circa 11.500 decessi. Con qualche punto percentuale a favore del Sud.

Anche in Puglia si continuano a contare molti casi e molte vittime. Una realtà triste, sulla quale però si può e si deve intervenire, con programmi di anticipazione diagnostica e sensibilizzando le donne sull’importanza della diagnosi precoce del tumore al seno, che consente di individuare il tumore nella sua fase iniziale. Con questo obiettivo O.N.Da, ha varato un progetto terminerà proprio alla fine del 2009.

Si è parlato anche di questo nella Sala Consiliare del Palazzo della Provincia di Bari, nel corso del convegno promosso da O.n.Da, Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, alla presenza di specialisti della salute al femminile. “In questi due anni di attività – spiega Maria Antonietta Nosenzo, di O.n.Da – abbiamo realizzato una grande campagna stampa, abbiamo contato su partner d’eccezione come la Lilt che ci hanno consentito di portare avanti il programma in modo globale, coinvolgendo un numero sempre maggior e di donne.

In particolare in Puglia dove, il 28 giugno 2005 la Giunta regionale ha esteso lo screening della mammella alla fascia d’età 40/69 anni”. “Questo progetto – spiega Vincenzo Pomo, direttore sanitario dell’Agenzia Regionale della Sanità – è stato avviato nelle Asl di Bari e Bat nel corso del 2007 e nelle province di Le e Br agli inizi del 2008. A Fg e Ta il progetto è partito a ottobre del 2008.

A due anni di distanza, possiamo affermare che i dati di afflusso sono confortanti. Nella nostra Regione sono stati coinvolti 33 centri su 52 facenti parte della rete regionale per lo screening. Su 92 mila donne invitate a partecipare allo screening gratuito con la mammografia, oltre 28 mila si sono sottoposte all’esame, con un’adesione pari al 30,14%.

L’anno precedente, le donne che avevano aderito al programma erano state circa il 22% di quelle convocate: nel giro di un solo anno si è verificato un aumento delle adesioni pari a otto punti percentuali. Il nostro obiettivo per il futuro è coinvolgere un numero an-cora più ampio di donne e abbiamo buone speranze di farcela”.

“Sottoporsi allo screening è un modo di investire efficacemente nella propria salute, nel proprio benessere – concorda Francesco Schittulli, senologo-chirurgo e presidente nazionale Lilt –. È impensabile che oggi, con la disponibilità offerta dalla diagnostica prima, e poi dalla chirurgia e terapia medica in caso di necessità, vi siano donne che ancora non approfittino di questa opportunità. Soprattutto al sud.

Potrei dire che approfittando della diagnosi precoce, sia in giovane età sia più avanti negli anni, paradossalmente la mortalità per cancro al seno diverrebbe pari a zero, grazie all’individuazione di millimetriche lesioni e piccoli carcinomi non invasivi, cioè non ancora diffusi ai tessuti circostanti che – prosegue il professor Schittulli – si possono eliminare con un intervento conservativo e rispettoso dell’integrità della mammella. Le donne pugliesi devono essere consapevoli di questa possibilità e non aver timore di sottoporvisi.