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Vieste-A FINE ANNO CHIUDERA’ IL MATTATOIO COMUNALE, AL SUO POSTO L’ENNESIMO CONCENTRATO DI PALAZZI

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«Mattatoio comunale a capacità limitata 33-M, località Pietà – SS. 89»: sono questi i dati identificativi del macello pubblico di Vieste, una struttura che a fine anno chiuderà i battenti. Motivo? Dal 1° gennaio 2010 anche per i mattatoi a capacità limitata, come quello di Vieste, sarà necessario adeguare gli impianti alla stessa normativa prevista per i grandi impianti. L’Amministrazione comunale non sembra intenzionata a farlo perché la gestione della struttura è passiva.

Negli ultimi anni si è, infatti, fortemente ridotto il numero dei capi macellati nel complesso alla Pietà e di conseguenza anche gli introiti per le casse comunali, rinvenienti dai diritti di macellazione.
Ora si macella solo il martedì. Pochi i capi, spesso di piccola taglia. «Ormai vanno tutti a Carpino»» ci spiega in uno di questi martedì di attività un macellaio intento a preparare una mezzena di bovino.
Cosa c’è a Carpino?
«C’è un mattatoio privato che si è organizzato bene e fa la consegna dei capi macellati direttamente presso l’esercizio commerciale. Sono in molti dei paesi del Gargano a servirsi lì. Ma anche qui a Vieste si potrebbe fare altrettanto».
Ma verrebbero anche dalle altre località del Gargano?
«Fino ad un po’ di anni fa anche qui venivano in tanti a macellare. Così gli allevatori ed i macellai di questo territorio avevano un struttura di riferimento per poter svolgere al meglio il loro lavoro. C’era lavoro per tanti e si evitava che i giovani abbandonassero il settore».
Ma ci vogliono i soldi per l’adeguamento?
«Certo, ma se si mette a regime tutta la struttura, mettendo ad esempio in funzione anche l’area destianta ai maiali sicuramente crescerebbero le entrate».

  
Fa impressione vedere un complesso, comunque ben attrezzato (al di là degli adeguamenti necessari), ormai incorso di dismissione. Come quelle fabbriche in cui le macchine svolgono gli ultimi cicli di lavorazione, prima di fermarsi. Antonio D’Errico, assessore comunale all’Ambiente, seppur dispiaciuto per l’inevitabile chiusura dell’impianto ribadisce che «a gestione è ormai divenuta passiva e non possiamo sostenere ulteriori costi per i necessari adeguamenti».
Il destino del mattatoio sembra ormai segnato. E forse lo si era già definito negli scorsi anni quando, tutt’intorno, sono nati edifici con civili abitazioni che hanno reso il sito fuori luogo nel nuovo contesto.
Altrettanto segnato sembrerebbe essere il futuro del’area. Si parla della (solita) realizzazione di qualche palazzo, la classica e banale scorciatoia quando si manca di fantasia progettuale e ci si rifugia banalmente nel mattone.
Via dunque una struttura pubblica che si potrebbe, con opportuni investimenti, tentare di rilanciare affidandola ad un soggetto privato, ad esempio un consorzio fra allevatori e macellai. Ad esempio predisponendola opportunamente con altre produzioni e servizi: preparazione di insaccati, punto vendita e degustazione della carne garganica. Gli spazi ci sono.
Si fa un gran parlare di produzioni tipiche, sempre ricercate dai turisti, sarebbe l’occasione giusta per passare dalle parole ai fatti. Si sa a Vieste di diversificare l’economia (anche a beneficio dell’occupazione) si ha poca voglia. Sempre e comunque si sfocia nell’edilizia. Perciò il destino è segnato: incombe il mattone, bisogna sloggiare.

 

ANIMALI DA CARNE DEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
Il Gargano è pieno di animali, sia selvatici che domestici. Tra questi ultimi vi sono almeno due specie che qui si sono evolute tanto da prenderne, una, il nome: la razza garganica fra i caprini; tra i bovini, invece, c’e la razza podolica o pugliese, termine che fa pensare alla sua presenza nell’intera Puglia; invece, nella realtà, è attualmente limitata in gran parte al promontorio e agli Appennini meridionali.
Razze locali, autoctone che hanno un grande significato: sul Gargano esse si sono evolute in continuo incontro/scontro con le difficoltà dell’ambiente, ambiente ostico dove altre razze in breve sarebbero destinate a scomparire o quanto meno a penare per riuscire economicamente valide.
Un altro aspetto da sottolineare sono i sistemi di allevamento. Sul Gargano l’allevamento stallino è poco praticato; c’è l’allevamento semibrado con gli animali al pascolo che mangiano giornalmente cibo sano, effettuano non la ginnastica funzionale necessaria per qualsiasi animale, ma dei veri e propri allenamenti tra dirupi scoscesi e pascoli pietrosi e accidentati. Gli animali del Gargano non hanno le carni molli e insipide degli allevamenti industriali. Hanno carni sode e succose, piene di sapore. Una pasta al sugo di capretto o un agnello alla brace, per un abitante di una grande città, ma non solo, sono esperienze coinvolgenti, emozionali. Far conoscere, quindi, significa valorizzare gli animali, la cultura di chi li alleva e aumentare il loro valore economico.
Bovino podolico o pugliese
La pugliese è una razza di bovini molto rustica, adattata perfettamente ai pascoli magri, rocciosi e carsici del Gargano. Robusta, frugale e resistente. In estate, durante i mesi della lunga siccità, si adatta a mangiare quello che trova, dal pascolo aereo (fronde degli alberi in estate), alle erbe secche delle lande sassose. La sua conformazione è più di una razza da latte e lavoro che di una razza da carne e latte. La carne, ottima per la preparazione di brodi (carne messa a cuocere in acqua fredda) e lessi (carne messa a cuocere in acqua bollente), ragù, pizzaiole e per tutte le ricette che richiedono tempi di cottura lunghi, non si adatta molto bene per preparazioni che richiedono tempi brevi a meno che non si consumano vitelli molto piccoli.
La capra garganica
Le capre di razza garganica sono caratterizzate da pelo lucido, liscio e nero; taglia e peso medi: 35-40 kg nelle femmine e 55-60 kg nei maschi. I prodotti venduti sono tre: — capretto, peso ideale è 7-8 kg di peso vivo. A pesi superiori non abbiamo più il capretto da latte poichè i piccoli cominciano già a brucare l’erba; — caprettone, animali dal peso di 15-20 kg pronti, in genere, per l’estate. La qualità di questi animali è ottima; — capra, animale a fine carriera che viene eliminato dal gregge generalmente in estate quando, provveduto all’ultimo parto e all’ultima lattazione, terminata in corrispondenza del fatto che l’erba è ormai secca e l’animale non può produrre più nulla, è sostituito da altri animali giovani.